Sembrava cosa fatta e ieri si è anche riunito il cda di Iccrea per discutere dell’argomento. Ma alla fine il progetto di riassetto del polo assicurativo nel gruppo capitolino del credito cooperativo è saltato su questioni di prezzo, oltre che industriali. Il piano ruotava intorno ad Assimoco, la compagnia che opera già con tutte le banche di tutto credito cooperativo, sia quelle che hanno aderito ad Iccrea (guidata dal direttore generale Leonardo Rubattu) sia quelle che hanno scelto Cassa Centrale Banca. I soci di Assimoco sono oggi Dz Bank tramite R+V (il secondo gruppo assicurativo in Germania e compagnia di bandiera del mondo cooperativo tedesco), la federazione e le casse rurali Raiffeisen e Fondosviluppo, oltre a federazioni regionali, banche e agenzie appartenenti al mondo cooperativo.
Il cambiamento climatico ha generato una necessità di collaborazione globale. Pelanda propone di valutare Homit (Holistic model of Italy). L’Italia è tra le nazioni al mondo più esposte a un’ampia varietà di eventi fisici estremi e registra un’elevata densità di questi ogni anno. Visti i costi di riparazione ex post, le spese di prevenzione ex ante li ridurrebbero. Inoltre, un modello di individuazione e precisazione dei rischi faciliterebbe le assicurazioni private contro i rischi stessi, con beneficio sistemico.
Carlo Pelanda propone di valutare Homit (Holistic Model of Italy). L’Italia è tra le nazioni al mondo più esposte ad un’ampia varietà di eventi fisici estremi e registra un’elevata densità di questi ogni anno. Visti i costi di riparazione ex post, le spese di prevenzione ex ante li ridurrebbero. Inoltre, un modello di individuazione e precisazione dei rischi faciliterebbe le assicurazioni private contro i rischi stessi, con beneficio sistemico.
Cinque possibilità per anticipare la pensione. Oltre a quota 100, infatti, il governo ha approvato ieri le proroga di opzione donna e ape sociale e ha cristallizzato (ma fino al 2026) i requisiti per la pensione anticipata e per i lavoratori precoci.
Quota 100. La misura è introdotta in via sperimentale, limitatamente al triennio 2019/2021. Consentirà di andare in pensione anticipata maturando, appunto, «quota 100» con la somma di età (non inferiore ai 62 anni) e contributi (almeno 38 anni). Proprio in quanto sperimentale, la quota 100 sarà fruibile fino al 31 dicembre 2021, termine entro cui occorrerà maturare sia l’età e sia i contributi.
Non è punibile il conducente che viene trovato alla guida del proprio veicolo leggermente alterato dall’alcol in una zona poco trafficata del centro abitato. Specialmente se si tratta di un soggetto incensurato che svolge regolare attività lavorativa senza aver provocato incidenti e se ne sta tornando a casa dopo una serata di meritate distrazioni ludiche. Lo ha ribadito la Corte d’appello di Milano con la sentenza n. 7903 del 10 gennaio 2019.
L’Italia è il decimo paese al mondo con più milionari, mentre gli Stati Uniti rimangono in testa. Ma tra i top 10, l’Italia è il paese in cui la crescita dei super ricchi è stata più che accelerata nel 2018, con un aumento del 6,2%. A stilare la classifica è Wealth-X, società specializzata nel trattamento di dati sulla ricchezza, che ha pubblicato un’analisi dei cosiddetti soggetti Hnwi, individui ad alto valore netto.
- Pensioni in anticipo il governo prevede un milione di uscite
L’Inps – commissariata dal 15 febbraio – dovrà rendicontare al ministero del Lavoro e dell’Economia le domande di pensionamento accolte ogni due mesi nel 2019. E ogni tre mesi nel 2020 e 2021 ( quota 100 vale solo tre anni). Se la spesa stanziata – 22 miliardi nel triennio, meno di 4 nel 2019 – si rivela inferiore alle richieste, si applica la legge di contabilità 196 del 2009. Tagli al ministero del Lavoro. Se insufficienti, tagli lineari a tutti i ministeri. Ultima ratio, aumenti di tasse per mantenere il pareggio di bilancio. Nella manovra del 2020 quota 100 potrebbe essere rivista. Paletti severissimi, messi a salvaguardia dei conti pubblici. E perché si teme un’ondata di richieste anche superiore alle previsioni, visto che la misura è sperimentale e non vi è alcuna certezza del varo poi di quota 41. « Un milione di uscite in tre anni » , dice Salvini. A cui il vicepremier auspica corrispondano altrettanti posti di lavoro.
- Consob, pochi ricorsi ma otto volte su dieci vince il risparmiatore
L’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf), cui può ricorrere gratis il piccolo risparmiatore mal consigliato dagli intermediari, chiude il suo secondo anno con positive evoluzioni e numeri doppi rispetto alle stime originarie, benché in assoluto ridotti: 1.824 ricorsi contro 132 operatori, cui ha proposto “ristori” per 78 milioni, in media 52mila euro a dossier.
- Clausola di salvaguardia per la corsa a quota 100
Alla fine è spuntata la clausola di salvaguardia anche su «quota 100». Per dare il via libera al decretone sul «reddito di cittadinanza» e i pensionamenti anticipati a 62 anni d’età e 38 di contributi, approvato ieri dal Consiglio dei ministri, la Ragioneria generale dello Stato ha preteso l’introduzione di un articolo per il monitoraggio della spesa e il pronto intervento del governo nel caso in cui si profilino uscite superiori alle disponibilità stanziate (3,9 miliardi per «quota 100» nel 2019). In sostanza, se servissero più soldi, si provvederebbe o tagliando altri capitoli di spesa del ministero del Lavoro o, se questo non fosse sufficiente, con una vera e propria manovra.
- Tasse, le imprese battono la finanza
Il 2016 si conferma l’anno orribile per l’industria finanziaria italiana. Aperto dalla crisi di Banca Marche, Etruria, Carichieti e CariFerrara, e chiuso dal fallimento dell’aumento di capitale del Monte dei Paschi, il 2016 ha visto il settore finanziario registrare una perdita di oltre 30 miliardi di euro, il 44% delle perdite complessive di tutte le società italiane di capitali, pari a 69,3 miliardi e in aumento rispetto all’anno precedente, grazie al rosso della finanza, di quasi un terzo (+32%). Il reddito dichiarato ai fini fiscali dalle imprese del settore è sceso del 14,6%, mentre l’imponibile si è quasi dimezzato. Le dichiarazioni dei redditi 2016, presentate nel 2017, dalle società di capitali, secondo i dati diffusi ieri dal ministero dell’Economia, sono state un milione 165 mila, in crescita dell’1,7% rispetto all’anno precedente. Tra i settori in cui si registra una crescita del reddito ci sono i servizi di informazione e comunicazione (+34,9%), il manifatturiero (+3,4%) e il commercio all’ingrosso e al dettaglio (+7,5%). Il reddito fiscale dichiarato dalle imprese che operano nel settore finanziario è invece crollato del 14,6% rispetto all’anno prima. Sempre nel 2016 i soggetti che hanno presentato la dichiarazione Irap sono stati 3 milioni 961 mila, in calo dell’8,6% sull’anno prima anche grazie all’estensione del regime forfettario.
- Partono reddito e Quota 100 Tetto di spesa sulle pensioni
Un posticipo da luglio al 1° agosto della finestra d’uscita per tutti gli statali in possesso dei requisiti per “quota 100” al momento dell’entrata in vigore delle nuove regole. Una clausola salva-spesa sulle uscite anticipate, espressamente chiesta dalla Ragioneria generale dello Stato (v. Il Sole 24 Ore di ieri), con un monitoraggio Inps bimestrale per il 2019 e trimestrale per gli anni successivi sulle domande di pensionamento accolte, e la possibilità di tagli compensativi al budget del ministero del Lavoro in caso di sforamenti. La possibilità, per i dipendenti pubblici, di anticipare il Tfs fino a un massimo di 30mila euro facendo leva su un prestito bancario collegato a convenzione tra i ministeri dell’Economia e Lavoro e l’Abi, con interessi per il 95% a carico dello Stato. L’esplicito stop all’adeguamento alla speranza di vita delle nuove pensioni d’anzianità. E l’attribuzione della pensione di cittadinanza ai nuclei composti da uno o più componenti con almeno 67 anni d’età e non più 65 come originariamente previsto. Sono queste le principali novità contenute nella versione d’ingresso del maxi-decreto su pensioni e reddito di cittadinanza che, dopo un vertice mattutino tra il premier Conte e i vice-premier Di Maio e Salvini, e un supplemento d’istruttoria tecnica, è stato varato dal Consiglio dei ministri.
- Quota 100 e 62 anni di età: la pensione si riduce del 25%
Utilizzare quota 100 – almeno 62 anni di età e 38 di contributi – per andare in pensione cinque anni prima rispetto al trattamento di vecchiaia comporta un taglio di circa un quarto dell’assegno previdenziale lordo. Se si sceglie una delle possibili soluzioni intermedie – per esempio, se si va in pensione sfruttando sempre quota 100, ma a 64 anni di età – il taglio è sensibilmente inferiore e oscilla tra il 12 e il 16% negli esempi che Aon ha elaborato per Il Sole 24 Ore.
Sono stati considerati sei lavoratori, tutti con prima iscrizione all’Inps all’età di 24 anni e differenti carriere che determinano retribuzioni annue lorde all’età di 62 anni comprese tra 30mila e 150mila euro, rappresentativa di diverse categorie contrattuali (impiegato, funzionario, manager).
- Riscatto dei periodi senza contributi per gli iscritti all’Inps dal 1996
Parallelamente alla sperimentazione di Quota 100, nel triennio che terminerà al 31 dicembre 2021, tutti i lavoratori che contribuiscono a una delle gestioni Inps godranno di una nuova opportunità di riscatto per i periodi non coperti da contribuzione, né da obbligo contributivo: per poterlo richiedere, tuttavia, i lavoratori non dovranno avere alcun versamento contributivo anteriore al 1996, né fruire di una propria pensione.
Il periodo riscattabile dovrà essere collocato, a partire dal 1996, in una forbice temporale compresa fra il primo versamento contributivo e l’ultimo accreditato in una gestione Inps, per le “scoperture contributive” e comunque nella misura massima di cinque anni, anche se collocati in modo discontinuo. La facoltà del riscatto rimane condizionata all’assenza di contributi ante 1996 anche dopo il perfezionamento dello stesso: qualora infatti l’assicurato acquisisse contributi collocati fino al 31 dicembre 1995 (ad esempio, per effetto del riconoscimento a domanda della contribuzione figurativa del servizio di leva), l’Istituto annullerà la contribuzione riscattata e restituirà l’onere versato. Il riscatto potrà essere richiesto anche dai superstiti del lavoratore, o da parenti e affini fino al secondo grado.
- «Anticipata» con requisiti 2018 ma la finestra riduce il vantaggio
L’introduzione di quota 100 e delle altre modifiche al quadro normativo amplia le possibilità di pensionamento, determinando un quadro piuttosto articolato in cui può risultare difficile orientarsi, anche perché allo stesso tipo di pensione si può accedere con requisiti diversi.
Il trattamento di vecchiaia, per esempio, si consegue con 67 anni, poiché l’adeguamento della speranza di vita – pari a +5 mesi per il biennio 2019/2020 – non è stato disapplicato, e sempre che si possa contare su almeno venti anni di assicurazione e contribuzione. Tale ultimo requisito scende a quindici anni nell’ipotesi in cui l’anzianità risulti accreditata entro il 31 dicembre 1992. Ma chi svolge un’attività gravosa o una usurante e ha almeno 30 anni di contributi ci può andare ancora a 66 anni e 7 mesi, mentre se si ricorre alla totalizzazione dei contributi servono 66 anni ma poi si devono aspettare 18 mesi di finestra per la decorrenza. Chi è soggetto al sistema contributivo e non raggiunge il requisito di importo, deve invece attendere i 71 anni.
- Con l’opzione donna taglio fino al 40%
Ritorna per le donne la possibilità di andare in pensione con uno sconto considerevole sui requisiti minimi a fronte però del calcolo dell’assegno con il sistema contributivo invece di quello misto a cui avrebbero diritto in base alla loro storia lavorativo-previdenziale. In base alla versione più aggiornata disponibile del decreto legge approvato ieri, l’“opzione donna” è utilizzabile dalle lavoratrici che entro il 2018 hanno accumulato almeno 35 anni di contributi e 58 anni di età se dipendenti o 59 anni se autonome.
- Del Vecchio e Caltagirone avanzano su Generali
Ancora un piccolo passo avanti di Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone nel capitale di Generali. Da diverso tempo i due imprenditori, già soci forti della compagnia, hanno avviato un’intesa attività sul titolo del gruppo assicurativo con l’obiettivo di arrotondare sensibilmente la partecipazione.
Così, a valle degli ultimi acquisti, Del Vecchio e Caltagirone si sono portati rispettivamente al 4,34% e al 4,83% del capitale del gruppo assicurativo. Attraverso Delfin il patron di Luxottica ha comprato tra il 15 e 16 gennaio 1,04 milioni di titoli (490 mila a un prezzo unitario medio di 14,98 euro e 550 mila a 15,15 euro). Il costruttore ed editore romano ha invece acquistato 750 mila azioni a un prezzo medio di 15 euro l’una il 15 gennaio tramite Vm 2006. Lo stesso giorno attraverso Fgc e Fgc Finanziaria ha ceduto 750 mila opzioni. Entrambi, come è noto, puntano al 5% ciascuno del Leone di Trieste. Una quota rotonda che potrebbe essere ulteriormente accresciuta in presenza di condizioni particolari.