Salta in extremis l’acquisto di Bcc Vita e Bcc Assicurazioni da parte di Assimoco. La compagnia avrebbe dovuto rilevare il 51% da Cattolica diventando la compagnia di riferimento delle bcc
di Anna Messia
Sembrava cosa fatta e ieri si è anche riunito il cda di Iccrea per discutere dell’argomento. Ma alla fine il progetto di riassetto del polo assicurativo nel gruppo capitolino del credito cooperativo è saltato su questioni di prezzo, oltre che industriali. Il piano ruotava intorno ad Assimoco, la compagnia che opera già con tutte le banche di tutto credito cooperativo, sia quelle che hanno aderito ad Iccrea (guidata dal direttore generale Leonardo Rubattu) sia quelle che hanno scelto Cassa Centrale Banca. I soci di Assimoco sono oggi Dz Bank tramite R+V (il secondo gruppo assicurativo in Germania e compagnia di bandiera del mondo cooperativo tedesco), la federazione e le casse rurali Raiffeisen e Fondosviluppo, oltre a federazioni regionali, banche e agenzie appartenenti al mondo cooperativo.
L’idea di Assimoco, che a giugno aveva attività finanziarie complessive per 3,75 miliardi, era stringere la presa sulla gestione assicurativa del gruppo Iccrea, rilevando le quote di maggioranza di Bcc Vita e Bcc Assicurazioni oggi in mano a Cattolica. Si tratta di società che la compagnia di Verona ha acquisito nel 2008 (per 42 milioni) comprando da Iccrea Holding il 51% di Bcc Vita e dando al contempo avvio a Bcc Assicurazioni per il ramo danni. Assimoco, Bcc Vita e Bcc Assicurazioni si trovano quindi a lavorare in competizione per distribuire le proprie polizze nelle filiali delle banche del credito cooperativo.
L’intenzione era quindi di semplificare l’organizzazione, con Assimoco che avrebbe rilevato subito le azioni di Cattolica nelle due joint venture e in un secondo momento probabilmente anche quelle di Iccrea. Dal canto suo la compagnia guidata da Alberto Minali, che ha avviato lo scorso anno la partnership bancassicurativa con Banca Bpm , sembrava interessata a valutare la liquidazione del suo investimento. Ma, come detto, tutto è saltato all’ultimo minuto, non solo per ragioni di prezzo. Cambiare l’assetto nel gruppo nel settore assicurativo del resto non è facile. Le banche di credito cooperativo godono da sempre di autonomia nella scelta delle partnership distributive per le polizze. Per esempio, Bcc di Roma, la più grande del sistema del credito cooperativo, nel ramo danni ha da tempo anche una partnership con Helvetia che affianca agli altri accordi. A questo punto l’organizzazione attuale sembra destinata a rimanere invariata almeno per qualche mese, visto che una riapertura imminente del dossier da parte di Iccrea appare improbabile. Tale partita si intreccia poi con le scelte che Cassa Centrale Banca farà nel settore assicurativo. Il gruppo di Trento nei mesi scorsi avrebbe già testato un primo interesse di potenziali partner nel mondo delle polizze, dando un mandato esplorativo a Lazard, e non è escluso che possa riaprire a breve il dossier. (riproduzione riservata)
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