Così il ceo di intesa a un convegno sul tema. bazoli: sintonia soci-manager
La banca mette a disposizione un plafond fino a 5 miliardi di euro per la circular economy, ha offerto 3 milioni di pasti in un anno con Fondo Alimentare e intende formare 5 mila giovani
di Nicola Carosielli
L’economia circolare è «una frontiera per l’investimento futuro sia dal punto di vista delle tecnologie sia delle occasioni di finanziamento, un punto individuato anni fa come decisivo». Così il ceo di Intesa Sanpaolo , Carlo Messina, durante il convegno «L’impegno sociale e culturale di Intesa Sanpaolo per l’Italia», ha sottolineato l’importanza della circular economy all’interno dell’impegno responsabile per la crescita dell’Italia. «Ci siamo resi conto che questo poteva essere una frontiera su cui investire sia in termini di progettazione sia in termini di concessione dei finanziamenti alle aziende», ha proseguito Messina. È da qui che nascono anche alcune tra le iniziative più significative svolte da Intesa in questo ambito.
Come, per esempio, lo stanziamento di un plafond fino a 5 miliardi per il periodo 2018-2021 al fine di sostenere i progetti innovativi e trasformativi per le pmi. Il gruppo vede nella circular economy una sfida innovativa e strategica che rappresenta un’opportunità per creare nuovo valore e crescita: «significa estensione della vita utile dei beni, rigenerazione degli stessi, nuove piattaforme di condivisione, prodotto come servizio, filiera circolare e molto altro». La banca ha confermato nel piano di Impresa 2018-2021 il suo impegno, sia nella riduzione delle proprie emissioni di CO2, diminuite a fine 2017 di oltre il 53% rispetto al 2008, sia nell’offerta di prodotti e servizi finanziari verdi. Insomma, risalto agli obiettivi non finanziari, come l’impegno della banca sui temi culturali e sociali, sempre più importanti per gli investitori istituzionali che scelgono dove investire anche in base a quanto un’impresa è sostenibile.
«L’impegno sociale e culturale è al centro delle attività di Intesa Sanpaolo ed è ben presente nel nostro Piano di impresa», ha detto il presidente Gian Maria Gros-Pietro, sottolineando che «occorre perseguire obiettivi non soltanto finanziari. Abbiamo ricevuto di recente una lettera» dell’azionista «BlackRock che ci chiede di sostenere gli obiettivi di sostenibilità nel lungo termine». Una derivazione dovuta anche alla presenza delle Fondazioni bancarie, ritenute «il punto di forza» da Messina ricordando il dialogo con gli enti finalizzato alla realizzazione di progetti di rilevanza sociale.
Una sintonia tra management e azionisti sottolineata anche dal presidente emerito Giovanni Bazoli, per cui «la sintonia tra management e azionisti fondata su una comune visione ideale e valoriale è stata sempre il punto di forza di Intesa Sanpaolo ». Aggiungendo poi di guardare con un sorriso ad alcune polemiche: «Intesa Sanpaolo è stata criticata in passato per essere una banca di sistema, ora sarebbe criticata per non esserlo. Guardiamo con un sorriso a queste polemiche».
Il ceo, poi, presentato i risultati del lavoro filantropico svolto da Intesa : 3,3 milioni di pasti offerti ai più poveri grazie alla collaborazione con il Fondo Alimentare, 95mila posti letto garantiti ai senzatetto, 36mila farmaci. Povertà, che si collega all’altra forte tematica affrontata: la disoccupazione. Per questo il gruppo ha avviato la collaborazione con Generation, iniziativa non profit creata da McKinsey per ridurre la disoccupazione giovanile.
Il progetto è finalizzato a formare 5 mila giovani nei prossimi tre anni e accompagnarli nel mondo del lavoro con un approccio che metta in relazione domanda di competenze, professionalità richieste dalle imprese. Per gli studenti universitari poi vi sarà il programma Impact. Dal 25 febbraio 2019 si avvia il prestito «per Merito», un finanziamento rivolto a oltre 1,6 milioni di studenti universitari in Italia: 5mila euro l’anno per 5 anni per coprire spese di studio, mobilità, residenza e periodi formativi all’estero.
Insomma, come ha sottolineato Messina: «non bisogna far felici solo gli azionisti ma intervenire dove c’è più bisogno». A margine, infine, il ceo ha sottolineato che accelerare sulla riduzione degli npl «è una priorità della banca. Abbiamo fatto tantissimo e siamo tornati su livelli pre-crisi, ma sugli npl faremo ancora di più; questo fa parte del nostro Piano d’impresa», (riproduzione riservata)
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