di Gigi Giudice.
Correva il 2012. Un mondo fa. Massimo Congiu, in veste di presidente di Unapass, rispondeva garbatamente a una esternazione del presidente dello Sna da poco nominato, con un appello alla unificazione delle rappresentanze sindacali.
Ennesimo appello. Anche se – quasi a anticipare il clima di scarsissima voglia di mettere insieme le forze che caratterizza il clima politico attuale – si percepiva che i fatti, le idiosincrasie personali stavano estinguendo l’idea di fare fronte comune. Per avere più voce in capitolo e contribuire davvero a migliorare le sorti della professione di intermediario assicurativo.
Non era uomo da contrasti esasperati. Non amava lo stile protestario, urlato, che è diventato purtroppo diffusissimo in questa era poco fortunata. Dove il rispetto nei confronti delle opinioni e delle azioni altrui è diventata un’anomalia fastidiosa.
Massimo Congiu seguiva una sua linea di ragionata meditata pacatezza quando, sia nel ruolo di rappresentante nel gruppo agenti Unipol che quando, successivamente, aveva scelto di aderire a Unapass, l’associazione nata nel 1984 da una scissione dal Sindacato Nazionale Agenti guidata da Severo Galbusera. Scissione ispirata dai contrasti non più sostenibili con l’affermarsi, nello Sna, di una visione dell’Agente quasi – absit iniuria – come lavoratore subordinato.
Di Unapass Congiu è stato per svariati anni giovanissimo presidente. Fino al momento in cui è maturata la decisione di confluire in ANAPA. Mai compiacendosi dei toni spesso esageratamete urlati della fauna sindacale che gli si contrapponeva. Anzi, avversandoli.
L’animus pugnandi più strenuo lo ha riservato per la battaglia che nel corso di questi recenti anni si è trovato a dover combattere contro un male di quelli che non perdonano.
“A me non può succedere” è il libro che ha voluto scrivere in argomento, quasi a irridere e esorcizzare quel male. Mi aveva confidato – nella pausa di un convegno al quale, pur sofferente, non aveva voluto mancare – la sua volontà di testimoniare le tappe di quella lotta dalla quale, in un primo tempo, pareva essere riuscito vincitore.
Purtroppo è giunta la notizia che Massimo ha chiuso il suo percorso terreno.
A nome della redazione di Assinews porgo le più sentite condoglianze alla famiglia.