E’ venuta meno, a partire dal 17 gennaio 2018, l’efficacia del provvedimento di divieto di assunzione di nuovi affari adottato dall’IVASS nel 2013 al fine di tutelare in via d’urgenza gli assicurati ed i beneficiari italiani nei confronti della compagnia di assicurazione ONIX, impresa di diritto romeno operante in Italia in regime di LPS nel ramo 15 cauzioni.
Il provvedimento era stato adottato per una serie articolata di motivi alla cui base vi era
l’assenza, secondo i criteri definiti nel quadro normativo europeo vigente, della reputazione
idonea a garantire la sana e prudente gestione in capo al soggetto che era, all’epoca,
azionista totalitario dell’ONIX (tramite partecipazioni dirette e indirette) nonché Presidente e di Direttore generale dell’impresa e che tuttora detiene in essa una partecipazione indiretta di controllo.
Il provvedimento di divieto era stato impugnato dall’ONIX dinanzi al TAR e, successivamente, dinanzi al Consiglio di Stato il quale, pur propendendo per il rigetto del
ricorso, aveva disposto la remissione di questione pregiudiziale alla Corte di Giustizia. Con
sentenza del 27 aprile 2017 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha ritenuto giustificato
il provvedimento adottato dall’IVASS ma ha chiarito che le misure adottate in caso di
urgenza dallo Stato ospitante “sono applicate … solo nell’attesa di una decisione dello Stato
membro di origine”.
In data 17 gennaio 2018, l’Autorità di vigilanza rumena (ASF) ha comunicato all’IVASS di
aver concluso, con esito positivo, le verifiche sugli azionisti della ONIX.
L’IVASS – pur non condividendo i risultati delle verifiche dell’ASF- in formale ossequio al
principio del passaporto unico europeo e dei suoi corollari, prende atto che la decisione della ASF ha influito sulla perdurante efficacia del provvedimento di divieto di nuovi affari assunto dall’Istituto per far fronte ad una situazione d’urgenza.
L’IVASS si riserva comunque ogni azione, anche in sede europea, per addivenire ad
un’interpretazione unica e conforme al diritto europeo, a tutela degli assicurati e dei
beneficiari italiani.
ONIX, da parte sua, contesta le affermazioni e perplessità contenuto nell’avviso pubblicato dall’Istituto di Vigilanza, con l’invio di una lettera di diffida, che pubblichiamo in allegato.