Nel 2016 sono quasi 92 mila gli infortuni sul lavoro stradali denunciati, di questi 447 mortali.
Nella maggior parte dei casi si tratta di uomini (58,3% per le denunce in complesso, 82,5% per i decessi) e per quelli in occasione di lavoro ciò è coerente con la più alta frequenza degli stessi alla guida di un mezzo nello svolgere le proprie mansioni e professioni.
Nei tre quarti dei casi l’infortunato ha meno di 50 anni e di questi circa la metà meno di 35. Per gli eventi mortali i soggetti coinvolti sono più anziani: il 35,8% ha tra i 50 e i 64 anni e il 4,5% oltre i 64; in generale con l’avanzare dell’età si ritiene che subentrino stanchezza, perdita di lucidità e di riflessi, fattori che possono incidere sulla dinamica degli eventi letali.
Il 60% degli infortuni stradali si verifica nel Nord del Paese (è il 47,2% se si considerano gli esiti mortali), il 16% nel Mezzogiorno (è il 28,4% per le denunce mortali); la quota di vittime più elevata nel Mezzogiorno rispetto a quanto osservato sulle denunce induce a
pensare che ci siano delle situazioni di sotto notifica dei casi più lievi in alcune regioni.
Gli infortuni stradali in occasione di lavoro denunciati nel 2016 sono stati 20.633, oltre il 95% ha riguardato la gestione dell’Industria e servizi; in particolare il Trasporto e
magazzinaggio (22,5% dei casi della gestione), il Commercio (11,7%) e le Attività manifatturiere (10,3%); tali settori sono anche primi per casi mortali, con il Trasporto e magazzinaggio che registra 43 decessi dei 176 della gestione dell’Industria e servizi. Le
professioni più interessate sono, proprio per l’uso frequente e continuo di un veicolo, quelle dei conduttori di mezzi pesanti e camion (8,1% dei casi denunciati e ben il 23,5% dei decessi), degli addetti che recapitano la posta (7% delle denunce) e degli autisti di taxi, furgoni e altri veicoli (5,5%).
Fonte: Dati Inail