L’Inail tutela, tra i diversi tipi di infortunio sul lavoro, anche quelli che avvengono con il coinvolgimento di un mezzo di trasporto, in un’area aperta alla pubblica circolazione, definiti per semplicità “stradali” (è compresa una quota minimale relativa a quelli ferroviari o aerei, esclusi quelli del personale di volo).
La maggior parte avviene in itinere (71 casi su 100, che scendono a 48 su 100 per i
casi con esito mortale): è il caso dell’impiegato che si reca in ufficio con un mezzo pubblico (o privato se “necessitato”) o di un lavoratore che, tornando a piedi a casa, viene travolto da un veicolo.
Nell’ultimo quinquennio la quota media degli infortuni stradali sul totale degli accertati positivamente è del 15% che sale al 53% per i mortali.
L’analisi delle statistiche evidenzia una maggiore gravità per gli infortuni con mezzo di trasporto coinvolto; infatti le menomazioni permanenti costituiscono 8 casi su 100 indennizzi per gli stradali, 6 per i non stradali.
Gli indennizzi sono per il 49% relativi a lussazioni e distorsioni, per il 38% riguardano la colonna vertebrale.
Si tratta di un fenomeno che può avere, per la gravità delle conseguenze in termini di danno permanente se non letale, effetti preoccupanti nella vita residua delle persone coinvolte, di indubbio impatto sanitario ed economico.
Fonte: Dati Inail