di Valerio Testi
Dopo l’anticipo fornito l’altroieri da FinecoBank (a dicembre la raccolta netta è stata di 889 milioni, portando il bilancio dell’intero 2016 a quota 5,036 miliardi, in calo dell’8% sul 2015, mentre per il solo risparmio gestito la raccolta annua è stata di 1,782 miliardi), ieri altre tre società quotate attive nel settore dell’asset management hanno presentato i numeri relativi all’anno appena concluso. Il gruppo Anima nel mese di dicembre ha riportato un saldo positivo per 220 milioni, per un totale da inizio anno di circa 4,6 miliardi. Il totale delle masse gestite a fine 2016 si è attestato a 72,7 miliardi, in aumento del 9% rispetto al 2015. L’amministratore delegato Marco Carreri ha parlato di «un altro anno molto positivo dal punto di vista della crescita organica, trainata dal segmento istituzionale, che segna il miglior dato della storia di Anima con oltre 5,6 miliardi di raccolta netta, e un segmento retail che invece ha risentito delle numerose incertezze e tensioni che hanno caratterizzato il contesto finanziario». In qualche misura il riferimento è alla situazione delicata in cui si è venuto a trovare Mps , che rappresenta tuttora uno dei principali canali di collocamento dei fondi Anima .
Il gruppo Azimut ha conseguito in dicembre 2016 una raccolta netta positiva per 722 milioni, portando il totale per il 2016 a 6,5 miliardi, dato vicino a quello del 2015. La raccolta di dicembre ha beneficiato di un investimento di 260 milioni sul fondo Money Market in Cina da parte di investitori istituzionali, che però, segnala la società, ha carattere contingente e potrebbe defluire già nel primo trimestre. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si è attestato a fine anno a 43,6 miliardi (+19% nel 2016), di cui 35,8 miliardi fanno riferimento alle masse gestite.
Ieri è stata anche la volta di Banca Mediolanum , che ha comunicato numeri da record. La raccolta netta totale a dicembre è stata di 1,07 miliardi, portando il totale da inizio anno a 5,6 miliardi, il 20% in più rispetto al 2015. Sul fronte dei fondi comuni la raccolta di dicembre è stata di 509 milioni e oltre 3,5 miliardi nell’anno. «La nostra migliore raccolta mensile di sempre», ha precisato l’ad Massimo Doris, che ha parlato anche di «un dato annuale outstanding, che assume ancor più valore considerato l’anno complesso per tutto il mondo finanziario».
Titoli contrastati in borsa: Anima ha guadagnato lo 0,5% a 5,43 euro, Azimut ha perso lo 0,6% a 16,84%, Banca Mediolanum è salita dello 0,9% a 7,15 euro. Oggi toccherà a Banca Generali (-0,9% a 22,75 euro) fornire il quadro complessivo del 2016, mentre FinecoBank ha guadagnato l’1,2% a 5,49 euro. Sulla banca online che fa capo a Unicredit ieri Banca Imi ed Equita hanno confermato il prezzo obiettivo a 6 euro sulla base di una raccolta netta 2016 superiore alle attese grazie alla raccolta conseguita a dicembre, mentre Kepler (target price a 7 euro) ritiene che a questo punto ci sia «un più basso rischio che Unicredit possa cedere la sua quota». (riproduzione riservata)
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