di Anna Messia
Passa per una polizza vita, che sarà creata ex novo, il piano di rimborsi per il fondo immobiliare Invest Real Security (Irs) messo a punto da Poste Italiane . Il documento, approvato ieri mattina dal consiglio di amministrazione, nel pomeriggio è stato presentato anche alle associazioni dei consumatori e prevede due manovre: per chi ha raggiunto più di 80 anni a dicembre scorso, data di scadenza del fondo immobiliare chiuso con perdite di oltre il 50%, è previsto il rimborso in contanti di 1.452 euro per ogni singola quota. Somma che rappresenta l’intera minusvalenza subita rispetto ai 2.500 euro investiti 13 anni fa. Nei primi anni di vita del fondo l’andamento positivo del mercato immobiliare aveva consentito infatti anche di staccare delle cedole, pari a 658 euro, e altri 390 euro sono stati restituiti lo scorso dicembre, con la chiusura del fondo. All’appello mancando quindi appunto 1.452 euro rispetto ai 2.500 iniziali e Poste ha deciso di ridarli tutti indietro, e in contanti, a chi ha più di 80 anni. Popolazione che rappresenta circa il 20% dei 14 mila clienti che nel 2003 comprarono Invest Real Security alle Poste. Per l’80% restante il ristoro avverrà tramite una polizza Vita. Si tratta di una gestione separata che sarà creata appositamente a Poste Vita. Un prodotto di ramo primo, che non avrà alcun costo di gestione o sottoscrizione, che durerà cinque anni e che, vista la sua natura di gestione separata, prevede la garanzia sul capitale a scadenza e restituirà quindi almeno quanto investito, più gli eventuali rendimenti aggiuntivi. I risparmiatori che aderiranno al piano, che ha natura volontaria e riguarderà solo chi ha mantenuto il fondo dal 2003 fino ad oggi, dovranno in particolare versare nella nuova polizza i 390 euro ricevuti lo scorso dicembre dalla liquidazione del fondo e Poste Italiane , dal canto suo, aggiungerà altri 1.257euro. Si arriverà così ad una somma complessiva di 1.647 euro che, investita nella polizza e grazie ai rendimenti che potranno essere raggiunti nei cinque anni, dovrebbe consentire ai risparmiatori di recuperare completamente l’intera perdita subita. In pratica, se il rendimento netto annuo della polizza raggiungerà il 2,2%, i risparmiatori avranno indietro tutti i 1.452 euro persi in questi anni. Ma in ogni caso, anche se la polizze Vita non renderà nulla, i clienti avranno recuperato l’86,5% della minusvalenza subita in questi anni.
Un piano di ristoro che rappresenta un unicum di questi tempi e che Poste Italiane ha messo a punto con l’obiettivo di mantenere intatta la fiducia che i risparmiatori hanno da sempre nell’investimento effettuato negli uffici postali. Ma si tratta di una manovra che non deriva da obblighi legali del gruppo guidato da Francesco Caio che, tra l’altro, è stato esclusivamente collocatore del fondo, gestito invece da Investire (sgr partecipata tra altri da Banca Finnat e Beni Stabili ). Prodotto che nel 2003 era stato collocato anche da Cofiri Sim, società di intermediazone del gruppo Unicredit ora in fase di liquidazione. «Questa iniziativa, che riteniamo davvero significativa in questo particolare contesto di mercato, ha l’obiettivo di rafforzare il legame di fiducia che da sempre abbiamo con i risparmiatori», ha dichiarato Caio puntualizzando il fatto che «scegliamo volontariamente, dopo averla studiata a fondo, di attivare una tutela per tutti i clienti di Poste che hanno investito nel fondo». Un’iniziativa che dovrebbe costare a Poste circa 50 milioni, confermando quanto anticipato da MF-MilanoFinanza lo scorso 10 gennaio anche se le stime sono ancora indicative. Non solo per il fatto che si tratta di un piano ad adesione volontaria, ma anche perché dopo l’incontro con l’associazione dei consumatori Poste ha dato il suo consenso all’apertura di una commissione di conciliazione paritetica. In pratica saranno discusse le posizioni di risparmiatori che hanno situazioni economiche o familiari difficili, ai quali Poste potrebbe accordare il rimborso in contanti invece che per il tramite della polizza vita. In ogni caso l’iniziativa sarà avviata ad aprile 2017, quando la Sgr avrà effettuato il rimborso intermedio della liquidazione del fondo, che potrebbe aggiungere qualche euro all’importo di liquidazione già annunciato. (riproduzione riservata)
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