Secondo i dati riportati dall’ANIA, nel mese di novembre la nuova produzione di polizze vita individuali raccolta in Italia dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di imprese extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari a € 6,3 mld, in diminuzione del 20,1% rispetto allo stesso mese del 2015 (la maggiore contrazione rispetto ai sei mesi precedenti).
Da gennaio i nuovi premi vita emessi hanno raggiunto € 78,0 mld, il 12,5% in meno rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Il 31% delle imprese del campione statisticato, rappresentative del 31% del mercato in termini di premi, ha registrato da inizio anno una raccolta superiore a quella dell’analogo periodo del 2015 e che il 50% delle imprese (per una quota premi pari al 46%) ha ottenuto un risultato migliore rispetto alla variazione media registrata da tutte le imprese italiane ed extra-U.E. (-12,5%).
Considerando anche i nuovi premi vita del campione delle imprese U.E., pari a € 2,0 mld, in aumento del 71,3% rispetto al mese di novembre 2015, i nuovi affari vita complessivi nel mese sono stati pari a € 8,3 mld (-8,2% rispetto allo stesso mese del 2015), mentre da inizio anno hanno raggiunto € 94,2 mld, il 10,8% in meno rispetto all’analogo periodo del 2015.
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di novembre i nuovi premi di ramo I afferenti a polizze individuali sono stati pari a € 4,3 mld (il 68% dell’intera nuova produzione vita), in diminuzione del 18,2% rispetto allo stesso mese del 2015 (la contrazione più alta da inizio anno). Da gennaio la nuova produzione di ramo I ha raggiunto un ammontare pari a € 57,3 mld, registrando un calo del 2,9% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, quando la variazione annua era pari a -6,3%.
Nel mese di novembre le nuove polizze di ramo V sono state pari a € 112 mln (il 2% dell’intera nuova produzione), osservando, rispetto ai mesi precedenti, una maggiore contrazione (-31,0%) rispetto allo stesso mese del 2015; da inizio anno la diminuzione del ramo si è attestata invece a -27,8% rispetto all’analogo periodo del 2015, per un volume di nuovi affari di € 1,5 mld.
La restante quota della nuova produzione vita (il 30%) ha riguardato il ramo III (esclusivamente nella forma unit-linked) che nel mese di novembre, con una raccolta di nuovi premi pari a € 1,9 mld, registra una significativa diminuzione (-24,2%) rispetto allo stesso mese del 2015, dopo che nel bimestre precedente il calo era apparso in rallentamento; da gennaio il volume di nuova produzione è stato pari a € 19,1 mld, il 31,8% in meno rispetto all’analogo periodo del 2015.
I contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali sono stati pari a € 160 mln, l’ammontare mensile più alto registrato nel 2016, in aumento del 17,8% rispetto allo stesso mese del 2015, raggiungendo da inizio anno un importo pari a € 1,2 mld, il 13,5% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Nel mese di novembre i nuovi premi attinenti a forme di puro rischio sono stati pari a € 67 mln, importo più che raddoppiato rispetto all’analogo mese del 2015, mentre da gennaio tali polizze hanno raggiunto un ammontare di € 607 mln, registrando un incremento del 39,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; il 28% di questo ammontare, per un importo pari a € 171 mln, è costituito da coperture commercializzate in modalità stand-alone (non connesse a mutui o credito al consumo), in aumento del 10,7% rispetto a quanto raccolto nell’analogo periodo del 2015. Da inizio anno il numero totale delle nuove polizze/adesioni è stato complessivamente pari a 3,5 mln, in calo del 4,7% rispetto all’analogo periodo del 2015.
Ancora con riferimento alle imprese italiane ed extra U.E., da inizio anno la modalità di versamento a premio unico ha continuato a costituire la scelta maggiormente utilizzata dai contraenti, per una quota pari al 93% del totale in termini di premi e a quasi il 60% in termini di numero di polizze; sempre da inizio anno l’importo medio dei premi unici è stato di € 35.200 mentre quello dei premi annui e ricorrenti ha raggiunto il valore medio rispettivamente di € 2.550 e € 5.000. Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – la variazione annua del volume premi raccolto da inizio anno passerebbe da -12,6% a -3,0%. Da gennaio la maggior parte della nuova produzione è derivata dalla raccolta effettuata mediante reti bancarie, postali e finanziarie, alle quali afferisce l’86% dei nuovi premi emessi. La ripartizione dei premi per canale e per tipologia di premio evidenzia anche come le suddette reti abbiano collocato quasi esclusivamente premi unici mentre le reti agenziali raccolgano anche una quota significativa di premi periodici. Calcolando i premi mediante la misura APE sopra descritta, lo scostamento della quota raccolta da inizio anno dalle diverse reti si riduce: la quota riconducibile alle reti bancarie, postali e finanziarie passa dall’86% all’81% mentre quella afferente alle reti agenziali sale dal 13% al 18%.if (document.currentScript) {