di Anna Messia
L’accordo, che vale 25 milioni di euro, è arrivato, per una curiosa coincidenza, poche settimane dopo l’uscita da Generali del chief investment officer del gruppo, Nikhil Srinivasan, l’uomo che era stato chiamato dall’ex group ceo Mario Greco a gestire i 466 miliardi di euro di investimenti del Leone. Proprio a fine dicembre, quando il gruppo assicurativo ha annunciato l’arrivo del nuovo cio, Tim Ryan, sarebbe infatti stata firmata la transazione tra Generali e Sapinda. Perché come già segnalato da MF-MilanoFinanza, anche Generali era tra gli investitori di Sapinda Invest, la holding di investimenti fondata dall’ex enfant prodige della finanza tedesca, Lars Windhorst. Il giovane, prima di trasferirsi a Londra, era considerato in Germania un golden boy della finanza, la cui fama era però in parte offuscata dal collasso di due società, una bancarotta personale e pure una condanna penale, poi sospesa. In Sapinda è riuscito però a richiamare nel comitato esecutivo figure di primo piano come Lord Mandelson, Roland Berger e l’ex presidente di Abb, Hubertus von Grunberg. E tra gli investitori istituzionali, oltre a Generali , spuntano nomi del calibro di Fidelity, Blue Bay, Janus e Carmignac (anche se gli ultimi due si sono da tempo sfilati). La caduta dei prezzi del petrolio e delle materie prime, in cui Sapinda era pesantemente investita ha però complicato le cose. I rendimenti che la società aveva promesso di pagare a Generali , a settembre 2015, su un bond da 25 milioni emesso ad agosto 2015 da Sapinda Invest non sono mai stati pagati. Dopo un anno e mezzo la transazione.
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