L’Inail sta conducendo uno studio sulle malattie professionali nei territori sottoposti a bonifica per contaminazione ambientale e rischio sanitario; si tratta di 44 Siti di Interesse Nazionale (SIN) caratterizzati da grandi insediamenti industriali nei quali sono presenti: raffinerie, impianti chimici e/o siderurgici, aree portuali.
L’obiettivo è evidenziare oltre all’incidenza delle malattie professionali, anche la presenza di eventuali eccessi di patologie nei SIN e confrontare i risultati con quanto già osservato in studi precedenti (sulla mortalità della popolazione, sui registri nazionali dei tumori…), spiegando, ove possibile, l’eventuale nesso tra le patologie individuate e il fattore ambientale scatenante.
A tal fine sono state analizzate per ogni SIN, le malattie professionali accertate positive protocollate nel quinquennio 2010- 2014, distinte per genere e per tipologia secondo la classificazione ICD-X. Le statistiche sono state confrontate con quelle della ripartizione geografica di appartenenza, evidenziando le differenze e verificando le eccedenze di malattie rispetto al caso in cui il SIN si fosse comportato come la ripartizione geografica di appartenenza.
A titolo esemplificativo e in sintesi il SIN di Trieste: si rilevano negli uomini eccessi per i tumori del tessuto mesoteliale, per le altre malattie della pleura (prevalentemente placche pleuriche), per i tumori dell’apparato respiratorio, per le malattie croniche delle basse vie respiratorie e per le malattie polmonari.
I dati sono compatibili con gli studi condotti in un periodo precedente sulla mortalità della popolazione residente, nei quali si evidenziano gli stessi eccessi nei casi di tumore e nelle malattie da amianto per la presenza nel SIN dell’area portuale e delle attività della cantieristica navale mentre per le patologie dell’apparato respiratorio per l’inquinamento atmosferico.
Fonte: DATI INAIL
(Adelina Brusco)