Maurizio Bufi
Nel Contrarian dell’11 gennaio si è parlato del rimborso ai risparmiatori che hanno investito in fondi immobiliari distribuiti da Poste, aprendo a riflessioni sulla normativa che regola il settore e gli operatori, come anche sulla tutela del risparmio. I casi di risparmio tradito sono emersi nel settore bancario, ma quello che coinvolge Poste fa più notizia, perché sotto la lente c’è un istituto ritenuto affidabile. La politica commerciale nel settore finanziario sviluppata ultimamente da Poste è stata già oggetto di critiche, perché un conto è raccogliere i risparmi, un altro è saperli investire.
Non solo. La consulenza agli investitori va sempre erogata all’interno di un rapporto trasparente e anche formativo dell’interlocutore. L’esperienza dei consulenti finanziari è storica in questo ambito e può fare da modello anche per gli operatori affacciatisi da poco o che si affacceranno in futuro nella consulenza al risparmiatore, sapendo gestire i conflitti d’interesse e perseguendo sempre la soddisfazione dei clienti. Ben venga la concorrenza, ma ad armi pari. Ben più di una volta in passato Anasf ha posto l’accento sul tema del level playing field, cioè l’adozione e l’applicazione di regole uguali per tutti coloro che erogano consulenza ai risparmiatori, inclusa ovviamente Poste, allorché colloca strumenti finanziari. Sugli investitori retail il tema è ancora più delicato, perché la fiducia in un’azienda è sempre più importante.
La normativa è in evoluzione e pone sempre più al centro la tutela del risparmio e dei risparmiatori. Ciò trova il sostegno dell’Anasf, tanto che abbiamo contribuito a delineare il perimetro di tale tutela, che però deve valorizzare l’esperienza della categoria dei consulenti finanziari, che da oltre 40 anni lavorano con coscienza, etica e professionalità. Anche sulle norme relative ai prodotti preassemblati ci siamo espressi con convinzione, laddove nel caso dei consulenti si tratta di fare riferimento ai fondi comuni, ovvero più in generale al risparmio gestito, che più caratterizza l’investitore tipo che si affida ai consulenti finanziari.
Le lacune nella disciplina degli operatori finanziari vanno certo colmate, e al più presto, ma si sta lavorando in questa direzione. Anasf lo ha fatto di recente per giungere all’obiettivo, ottenuto con la Stabilità 2016, di censire gli operatori, noti come consulenti fee only, che offrivano consulenza ai risparmiatori senza essere opportunamente regolati. Lo ha fatto aprendo il proprio Albo anche a loro, dopo aver constatato le difficoltà della creazione di un loro Albo ad hoc. È necessario che i servizi d’investimento siano prestati rispettando specifici standard di correttezza e trasparenza. Nessuno escluso. (riproduzione riservata)
*presidente Anasf
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