di Stefano Manzelli
Il conducente di un motociclo che investe un pedone rischia la patente. Ma quando è evidente che il pedone ha torto pure lui e la polizia non contesta violazioni la revisione della licenza di guida non è necessaria. Lo ha chiarito il Tar Lombardia, sez. I, con la sentenza n. 1632 del 29 novembre 2016. Un utente a due ruote ha investito un pedone su una strada buia, con vegetazione ai lati. All’esito dei rilievi la polizia non ha contestato alcuna infrazione al conducente motorizzato che viaggiava a bassa velocità ma la motorizzazione ha comunque disposto la revisione della licenza di guida per l’insorgenza di dubbi sui requisiti di idoneità tecnica ai sensi dell’art. 128 cds. Contro questa determinazione l’interessato ha proposto con successo ricorso al Tar. Oltre al mancato rilievo di infrazioni a carico del conducente, specifica il collegio, il fatto che il pedone si sia avventurato in mezzo ad una strada buia, senza strisce pedonali ed in presenza di una folta vegetazione inducono a considerare diversamente l’abilità dell’autista che non avendo violato neppure i limiti di velocità non può essere sottoposto a revisione della patente.
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