Il livello di cultura finanziaria degli italiani resta tra i più bassi riscontrati nelle economie avanzate per adulti e studenti: servono interventi formativi coordinati ed efficaci. Lo ha affermato il vice direttore della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, presentando una rilevazione sulle iniziative di educazione finanziaria in Italia nel triennio 2012-2014, promossa da Banca d’Italia, Consob, Covip e Ivass, insieme al Museo del risparmio, alla Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio e alla Fondazione Rosselli, d’intesa con i ministeri dell’economia e dell’istruzione. L’indagine documenta la frammentazione delle iniziative di educazione finanziaria «molte delle quali con un numero di partecipanti modesto».

La crescente complessità delle scelte finanziarie che i cittadini devono compiere nel corso della loro vita richiede livelli di alfabetizzazione finanziaria «spesso superiori a quelli attualmente disponibili in larghi strati della popolazione». L’educazione finanziaria dovrebbe consentire alle persone di accrescere le proprie competenze ma, in Italia, tale processo manifesta una «frammentazione delle iniziative», molte delle quali con un numero di partecipanti modesto secondo quanto è emerso dalla rilevazione Nel triennio 2012-14 sono state censite 206 iniziative, promosse da 256 soggetti. In quasi i due terzi dei casi i programmi hanno coinvolto nel triennio meno di mille persone; solo una iniziativa su dieci si è rivolta a più di 10 mila partecipanti.

Le iniziative censite sono risultate molto eterogenee: alcune, definite di educazione, hanno previsto un vero programma formativo; altre, definite di sensibilizzazione, si sono limitate in molti casi alla condivisione di materiale informativo. Il web è risultato il principale veicolo di promozione, con rischi di esclusione per fasce della popolazione rilevanti. Riguardo i finanziamenti, solo pochi programmi hanno previsto un significativo impegno economico. I principali promotori sono stati il mondo finanziario, la scuola e le associazioni, che spesso hanno collaborato tra loro per la realizzazione dei materiali e delle attività didattiche.

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