Analisti scettici su una scalata di Ca’ de Sass o Allianz
di Giacomo Berbenni
Mossa in chiave difensiva delle Generali, che a mercati chiusi ha reso noto di avere acquistato i diritti di voto relativi a 505 milioni di azioni di Intesa Sanpaolo, pari al 3,01% del capitale sociale. L’operazione è avvenuta attraverso un prestito titoli. La mossa repentina è avvenuta a seguito delle voci di mercato secondo cui la banca guidata dall’a.d.
Carlo Messina sarebbe pronta ad aprire il dossier del Leone insieme alla tedesca Allianz.
La prontezza con cui la compagnia triestina ha annunciato di disporre di una quota azionaria di Intesa appena sopra la principale soglia di rilevanza, mette Generali al riparo da eventuali manovre ostili che dovessero arrivare dalla Ca’ de Sass. Se anche quest’ultima dovesse superare a sua volta la soglia di rilevanza nel capitale del Leone, avendolo fatto temporalmente a valle rispetto a Trieste, non potrebbe votare in assemblea per le eventuali azioni eccedenti tale quota. Inoltre avrebbe l’obbligo di cedere le azioni, possedute oltre il 3%, entro dodici mesi dalla data di superamento della soglia. Se la vendita non dovesse avvenire, l’intera partecipazione verrebbe di fatto sterilizzata e Intesa Sanpaolo non avrebbe comunque alcun diritto di voto da esercitare.
Le indiscrezioni riferivano di una possibile operazione concertata di Intesa e Allianz sul Leone. Esse, nonostante la complessità dell’operazione prospettata, sono piaciute al mercato, che le ha premiate con un buon rialzo del titolo: Generali ha guadagnato il 3,94% a 14,25 euro, rallentando la corsa a fine seduta dopo avere toccato un massimo a 14,68 euro, con volumi tripli rispetto alla media giornaliera.
Ben comprata anche Banca Generali (+6,11%). Ha invece perso terreno Intesa Sanpaolo (-2,92% a 2,398 euro).
Dai diretti interessati sono arrivati soltanto no comment: l’ultimo in ordine di tempo è stato quello di Gian Maria Gros-Pietro, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa. Sulla vicenda ha acceso un faro anche la Consob, che ha avviato un monitoraggio sull’andamento del titolo dopo i forti rialzi in borsa. Intanto le voci di mercato parlano anche dell’imminente uscita di scena di Alberto Minali, direttore finanziario e d.g. del Leone.
Gli analisti si sono mostrati scettici sull’operazione Intesa-Allianz-Generali. Per Equita sim l’ipotesi è «poco verosimile e il piano difficilmente attuabile, viste le complessità di integrare due reti completamente diverse, senza considerare gli eventuali vincoli antitrust sul mercato domestico».
Banca Akros ritiene che potrebbero esserci problemi di antitrust, «dal momento che Allianz è il più grande assicuratore europeo, la terza più grande società in Italia e la prima in Germania, dove anche Generali ha una rilevante quota di mercato». La casa d’affari ritiene quindi improbabile l’acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo, «considerando l’elevato rischio di integrazione tra i due business», ed è scettica «su un possibile takeover da parte di Allianz, soprattutto per ragioni politiche e di antitrust».
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