Record a due cifre per Fiat Chrysler: +14,1% sul 2015
M mercato automobilistico europeo ancora in crescita per il terzo anno consecutivo nel 2016 con l’incremento del 6,5% delle immatricolazioni (15.131.719 unità). Solo a dicembre sono state vendute oltre un milione di vetture (precisamente 1.193.286) mettendo a segno un +3,2% rispetto a dicembre 2015. In particolare il 2016 è stato un anno record per Fca che ha messo a segno la crescita del 14,1% contro il +6,5% del mercato nel suo complesso, e un miglioramento della quota di 0,5 punti percentuali al 6,6% secondo i dati Acea (l’associazione europea dei costruttori di auto) relativi all’area Ue + Efta. Fca ha definito «molto positiva» la chiusura dell’anno con le quasi 993 mila immatricolazioni.
Lo scorso mese, ha evidenziato l’associazione è stata l’Italia a mettere a segno la miglior performance tra i 5 mercati principali del vecchio continente con un +13,1%, seguita, nell’ordine, da Spagna (+9,3%), Francia (+5,8%) e Germania (+3,7%), mentre il Regno Unito ha subito una contrazione dell’1,1%.
Nel 2016, terzo anno di fila con immatricolazioni in crescita per il mercato europeo, è sempre l’Italia a guidare i cinque maggiori mercati continentali con una crescita del 15,8%, seguita da Spagna (+10,9%), Francia (+5,1%), Germania (+4,5%), e Regno Unito (+2,3%).
In particolare, Fiat Chrysler Automobiles (Fca) ha chiuso il 2016 con una crescita delle immatricolazioni in Europa migliore rispetto al tasso di incremento del mercato grazie in particolare al contributo dei modelli di punta, in primis quelle Fiat 500X e Jeep Renegade messe sotto accusa dai tedeschi.
Fca ha specificato che tutti i marchi del gruppo hanno messo a segno un miglioramento superiore alla media del mercato: +19% per Jeep, +16,5% per Alfa Romeo, +13,6% per Fiat e +9% per Lancia. Crescita superiore al mercato anche nei maggiori mercati: +18,5% in Italia, +8,5% in Germania, +13,2% in Francia e +26,8% in Spagna.
Quanto ai modelli Fca sottolinea come sia «stato l’ottimo andamento dei modelli di punta dei vari brand a trainare il risultato di Fca nel 2016: la Fiat 500X e la Jeep Renegade si confermano stabilmente tra le top ten europee del loro segmento, così come positivo è stato l’anno per 500, 500L e Panda (vetture più vendute dei loro segmenti) e per la Tipo, in costante crescita».
Riguardo i singoli brand del portafoglio Fca, Fiat ha chiuso l’anno con 746 mila immatricolazioni (+13,6%) e una quota in salita dal 4,6% al 4,9% grazie all’aumento del 17,1% registrato in Italia, del 9,3% in Germania, del 14,9% in Francia, del 29,4% in Spagna, del 6,8% in Belgio, del 21,4% in Austria e del 25,1% in Polonia. Lancia-Chrysler ha chiuso il 2016 con oltre 67.200 registrazioni (+9%) e una quota stabile allo 0,4%. «Le immatricolazioni di Alfa Romeo sono cresciute nel 2016 del 16,5% a 66.200 per una quota dello 0,4% grazie ad un aumento in quasi tutti i cosiddetti major market: +19,2% in Italia, +39,3% in Germania, +15,4% in Francia, +11,9% in Spagna. Altro anno da record per Jeep che ha messo a segno «il miglior risultato di sempre in Europa» con 105 mila immatricolazioni, una crescita del 19% e una quota salita di 0,1 punti percentuali allo 0,7%». «Il 2016 è stato sicuramente l’anno della Renegade che ha continuato a crescere: sempre tra le vetture più vendute del suo segmento, è stata venduta in 77 mila esemplari, il 40,4% in più rispetto al 2015».
Infine Maserati ha immatricolato in Europa oltre 7.900 vetture, il 29,8% in più rispetto al 2015.
Intanto, l’agenzia Dbrs ha posto sotto revisione con «implicazioni in via di sviluppo» il rating BB con trend positivo di Fca dopo le accuse mosse la scorsa settimana dall’Agenzia Usa per l’ambiente (Epa) per presunta violazione delle regole per le emissioni da parte della Jeep Grand Cherokee e Ram 1500 del triennio 2014-16 equipaggiati con motori diesel da 3 litri di cilindrata.
Dbrs ricorda come Fca potrebbe andare incontro a una possibile multa di 4,6 miliardi di dollari (4,2 mld di euro) ma, sottolinea, come sia ancora prematuro stimare in modo ragionevole i costi legati alle accuse dell’Epa. Comunque, Dbrs fa presente come sia «abbastanza considerevole» la capacità di Fca di assorbire qualsiasi costo prevedibile in virtù di una liquidità che al 30 settembre scorso ammontava a 23,2 miliardi di euro. Tuttavia, eventuali costi significativi rischiano di «minare sensibilmente» l’attuale piano industriale, considerato piuttosto ambizioso da Dbrs per gli obiettivi di crescita dei volumi in particolare di Jeep e sul mercato cinese. A rischio sembra il target di un flusso di cassa industriale netto tra 4-5 mld di per fine 2018.
Il titolo ha chiuso ieri in borsa a+1,02% (a 8,89 euro).
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