di Luciano Mondellini
Una sessantina di investitori istituzionali azionisti di Volkswagen sta per citare in giudizio il colosso di Wolfbsurg presso il tribunale tedesco di Braunschweig per i danni sofferti a causa della perdite di valore delle rispettive azioni a seguito dello scandalo dei motori truccati. Lo studio legale Nieding Barth ha infatti spiegato che questa settimana depositerà per esso la Corte regionale di Braunschweig in Bassa Sassonia (il Land tedesco dove ha sede il colosso automobilistico) una citazione richiedendo centinaia di milioni come ricompensa per il danno che 66 investitori istituzionali (per lo più fondi) inglesi e statunitensi hanno subito in borsa a seguito del Dieselgate.
Lo scandalo scoppiato in settembre non solo ha provocato una rivoluzione nel top management di Wolfsburg (con la sostituzione nel ruolo di ceo di Martin Winterkorn con Matthias Mueller) ma ha anche scatenato uno tsunami sul titolo in borsa, con le azioni (quelle privilegiate, che sono di gran lunga le più significative nel caso di Volkswagen) che da allora hanno lasciato sul campo più del 32%.
Nel dettaglio lo studio legale Nieding Barth, secondo quanto ha riportato l’agenzia Reuters, sta pensando di inoltrare la cosiddetta procedura di danni da mercati dei capitali (una procedura usata in Germania in mancanza dell’istituto della class action). Secondo Nieding Barth, Volkswagen avrebbe saputo ben prima dello scoppio dello scandalo che molti dei suoi motori rispettavano in modo illecito i requisiti sulle emissioni, e avrebbe dovuto informare la pubblica opinione e quindi anche i soci presenti nel suo azionariato.
La causa intentata dai fondi inglesi e americani non sarebbe d’altronde l’unica che Volkswagen dovrebbe affrontare nei prossimi mesi. Negli Stati Uniti i proprietari di vetture Volkswagen starebbero preparando una causa da miliardi di dollari e il dipartimento di Giustizia statunitense ha citato Wolfsburg per 46 miliardi di dollari, sempre a causa dello scandalo motori. (riproduzione riservata)