non Life Director di GroupAma

Intervista a Barbara Pepponi, non Life director di Groupama Italia

a cura di Gigi Giudice

Si dice: cambia il cliente e cambia il mercato. E oggi, ormai – con ulteriore accelerazione da quando è planata su di noi la formulazione dell’Internet of Things, in termini meno negromantici di quanto sia apparsa in partenza – non si parla che di digitale e delle sue mirabolanti applicazioni pratiche. Naturalmente anche nel settore assicurativo. Soprattutto perché – un giorno sì e uno no – dai media apprendiamo dell’imminente messa in produzione dell’automobile “che dialoga con il garage e si guida e si parcheggia da sola”. E poi (la fonte è uno studio della Deloitte), che nel 2016 gli oggetti connessi nel mondo saranno 22,9 miliardi. Vale a dire il doppio rispetto al 2014. Dai braccialetti per il fitness, ai rilevatori per la medicina a distanza, dai termostati di casa controllati e regolati digitando sul cellulare, ai sensori per la tracciabilità degli alimenti, ai lampioni che rilevano i passaggi delle persone. Siamo ormai calati nella realtà e nel destino digitale che già caratterizza e sempre più caratterizzerà le nostre vite. Lo percepiamo mentre navighiamo su Internet o maneggiamo gli smartphone, ormai familiari a una buona quota di italiani, sapendo per giunta – da assicuratori – del favore con cui sono state accolte le “scatole nere”, inserite in milioni di auto.
Queste considerazioni scambio con Barbara Pepponi, non life director di Groupama Italia che sono andato a intervistare nella bella sede romana, in viale Cesare Pavese.
Naturalmente per chiederle come si stia attrezzando per reggere di fronte all’avvento della digital economy.

Attiva la DEMO GRATUITA oppure EFFETTUA IL LOGIN