di Andrea Di Biase
Ammonta a 129,15 milioni di euro la spesa complessiva preventivata dalla Consob per l’esercizio 2016. Dalle casse della commissione presieduta da Giuseppe Vegas, secondo quanto si legge nella relazione illustrativa programmatica 2016-2018, usciranno 5,36 milioni di euro in più rispetto ai 123,7 milioni iscritti nel bilancio di previsione del 2015 e oltre la metà dell’incremento, vale a dire 2,58 milioni di euro, sarà ricondotto alle spese per il personale.
Dopo la spending review del triennio 2012-2015, la Consob prevede di tornare ad assumere per colmare il «potenziale gap generazionale» e per far fronte alle «crescenti attività di vigilanza da porre a presidio dei mercati finanziari». Dagli attuali 607 dipendenti si salirà a fine 2018 a 678: 48 le assunzioni previste nel 2016, 26 nel 2017 e 5 nel 2018, a fronte di 8 pensionamenti previsti nello stesso arco di tempo. Oltre al personale, l’incremento della spesa programmata per l’anno in corso va ascritto al piano di ammodernamento dei sistemi informativi con l’introduzione di nuove applicazioni informatiche a sostegno dell’azione di vigilanza, in linea con il mutato quadro normativo di riferimento. Parte delle risorse saranno destinate inoltre allo sviluppo di attività di educazione finanziaria, finalizzate a innalzare il livello di conoscenze e competenze finanziarie dei cittadini, oltre che all’avvio dell’operatività dell’Organismo per la risoluzione stragiudiziale delle controversie. Sono previsti inoltre interventi di manutenzione straordinaria nella sede di via Martini a Roma, di proprietà dell’authority dal 2001. Per quanto riguarda invece la sede di Milano, il prossimo agosto scadrà il contratto di affitto dell’immobile via Broletto 35 e la Consob, con «una consistente riduzione degli oneri di locazione», acquisirà in concessione dal Comune di Milano un immobile poco distante, in via Rovello 6, che si affiancherà alla sede di via Broletto 7, già in concessione fino al 2059. La spesa complessiva salirà poi nelle previsioni a 136,48 milioni nel 2017 e a 139,14 milioni nel 2018. Quanto alle entrate contributive, che per effetto del venir meno del trasferimento da parte dello Stato ricadono integralmente sul mercato, il gettito previsto dal regime contributivo per il 2016 è pari a 105,94 milioni, risultando invariato rispetto al 2015. L’avanzo di amministrazione 2015, pari a 12,77 milioni, è stato integralmente utilizzato per contenere l’incremento della pressione contributiva a carico dei soggetti vigilati. (riproduzione riservata)