di Anna Messia
Questa volta è molto più di un rumor: Mario Greco lascerà la guida di Generali Assicurazioni alla volta di Zurich. Il manager, in serata, ha informato il presidente della società, Gabriele Galateri di Genola, della sua indisponibilità a un altro mandato come amministratore delegato della compagnia alla scadenza di quello attuale, prevista in concomitanza con l’assemblea che il 28 aprile dovrà approvare il bilancio 2015.
E a stretto giro di posta, da Zurigo, hanno fatto sapere che il consiglio di amministrazione del gruppo ha nominato Greco nuovo ceo di Zurich, e inizierà a lavorare il primo maggio.
Si è così realizzato lo scenario dato più volte per certo dai media svizzeri, che già a inizio gennaio avevano annunciato il ritorno di Greco in Zurich. Da quando, in particolare, è entrata nel vivo la ricerca di un nuovo numero uno per la compagnia elvetica, dopo le dimissioni, a inizio dicembre del group ceo, Martin Senn indebolito dal fallimento dell’acquisizione di Rsa Insurance Group, cui si è aggiunto il maxi-incendio nel porto cinese di Tianjin, su cui era fortemente esposta la divisione General Insurance. Tanto da costringere la compagnia a un profit warning, cui se ne è aggiunto qualche giorno fa un secondo, per perdite inaspettate arrivate da danni catastrofali, in particolare in Irlanda e Regno Unito, con un conto complessivo di 275 milioni.
Per la compagnia elvetica c’è insomma bisogno di una netta sterzata e il manager italiano è sembrato subito l’uomo giusto ai cacciatori di teste cui è stato assegnato l’incarico di trovare il successore di Senn: Greco ha indubbiamente un ottimo feeling con analisti e mercati, particolarmente importante quando è richiesta una manovra incisiva e, oltretutto, ha già lavorato nel gruppo Zurich dal 2007 al 2012. Prima è entrato a far parte di Zurich Financial Services come deputy ceo Global Life, divenendo membro del comitato esecutivo e nel 2008 ha assunto il ruolo di ceo. Poi nel 2010 è stato nominato ceo di General Insurance di Zurich Insurance Group, carica che ha mantenuto fino al giugno 2012. Insomma ha già gestito la compagnia sia nel Vita sia nel Danni e il suo lavoro è stato particolarmente apprezzato dal presidente, Tom de Swaan, che ha preso l’interim come ceo dopo l’uscita di Seen.
Ma quando le voci svizzere montavano da Generali buttavano acqua sul fuoco, chiarendo che la trattativa per il rinnovo del mandato a Greco stava andando avanti come previsto. Mentre gli azionisti del Leone, dal canto loro, avevano più volte rinnovato la loro stima al manager, anche pubblicamente. Al punto che sembravano anche disposti ad aumentare la remunerazione di Greco, pari a 3,5 milioni pur di avvicinarsi ai più alti emolumenti di Zurich, con Senn che lo scorso anno ha guadagnato oltre 7,5 milioni di euro. Ma qualcosa si è evidentemente rotto nelle trattative che erano aperte dall’autunno scorso.
A questo punto bisognerà capire quale sarà il nuovo assetto di Generali dopo l’uscita di Greco. La compagnia triestina dovrà trovare, in poco tempo, un nuovo timoniere e la sfida non sembra piacere affatto alla borsa. Ieri, quando le voci sull’uscita di Greco sono diventate di nuovo pressanti, il titolo Generali ha perso il 3,15% a 14,15 euro, dopo essere stato sospeso in asta di volatilità con un minimo intraday segnato a 13,88. «Greco è stato in grado di rimodellare Generali negli ultimi tre anni, evitando anche un aumento di capitale. Le sue dimissioni, nel bel mezzo del nuovo piano strategico, sarebbero una notizia negativa», avevano detto in coro gli analisti quando i rumor sull’uscita del manager si sono intensificati. Dal suo arrivo al vertice della compagnia, a giugno 2012, il titoloGenerali (escludendo la caduta di ieri) è salito del 72% a dispetto di un Ftse Mib aumentato del 45% con le azioni passate da 8,21 fino a un massimo di 18 euro. Greco è riuscito a chiudere prima del tempo gli obiettivi del piano di turnaround 2013-2015, comprese le dimissioni annunciate: da Bsi al12% di Banca Generali , fino alla bancassicurazioni Usa, passando per Messico e Israele. Mentre, nel frattempo, sono proseguiti i riassetti: la nascita di Generali Italia, frutto della fusione di diverse compagnie, l’acquisto del 100% delle attività dell’Est Europa per 2,5 miliardi e di Generali in Asia.
Dopo le operazioni straordinarie era ora giunto il momento dello sviluppo strategico, annunciato lo scorso maggio a Londra da Greco con la promessa di 5 miliardi di cedole aggregate fino al 2018. Sfida che, a questo punto, dovrà essere raccolta dal suo successore che potrebbe essere un manager interno al gruppo ma anche un esterno. Il primo candidato sembra l’ad di Generali Italia, Philippe Donnet, ma lo scenario è ancora tutto aperto. (riproduzione riservata)