di Anna Messia
I possibili danni derivanti dall’interruzione dell’attività restano la preoccupazione principale dei risk manager mondiali e tra i timori per la tenuta delle imprese ci sono ovviamente la crisi e la stagnazione dei mercati. Ma quest’anno a salire prepotentemente sul podio dei dieci rischi più sentiti al mondo sono stati gli incidenti informatici, divenuti la bestia nera per il 28% degli oltre 800 manager contattati da Allianz Global Corporate & Specialty (Agcs) per il Risk Barometer 2016. L’analisi della società del gruppo Allianz , tra i leader mondiali nell’assicurazione delle imprese con 6,6 miliardi di euro di premi, punta a misurare il sentiment del mercato, per capire quali sono i rischi in essere e soprattutto quelli emergenti e futuri. E la grande novità di quest’anno è l’esplosione del peso degli incidenti informatici. «Non solo quelli legati ad attacchi di hacker, ma anche i danni che possono essere causati da guasti o errori umani», spiega Angela Rebecchi, responsabile sales & market manager di Agcs in Italia. L’anno scorso a dirsi preoccupati dei rischi informatici era il 17% degli intervistati saliti quest’anno di 11 punti percentuali; e l’impennata più decisa si registra in Europa dove si è passati dal 17 del 2015 al 40%. E l’Italia si muove in linea. «Un andamento che può essere spiegato anche alla luce della nuova regolamentazione sulla protezione dei dati che sta mettendo a punto la Ue», aggiunge Rebecchi, «visto che nelle bozze circolate si arriva a prevedere multe del 4% del fatturato in caso di carenza nella sicurezza informatica dei dati». Mentre a livello mondiale i costi degli attacchi informatici sono stimati nella cifra monstre di 445 miliardi di dollari l’anno (riproduzione riservata)