Secondo un’indagine di KPMG del 16 gennaio, la minaccia degli attacchi cyber dovrebbe essere presa in considerazione più seriamente dai consigli di amministrazione delle principali compagnie assicurative.
Meno del 40% dei membri del consiglio delle compagnie inserite nel FTSE 350 Index ha dichiarato di considerare gli attacchi cyber un rischio più serio di altre potenziali insidie.
“Questo dato è una prova evidente che i consigli debbano in qualche modo considerare le conseguenze che un attacco cyber può avere sull’azienda e sui profitti,” ha dichiarato Malcolm Marshall, capo globale dell’unità di sicurezza informatica di KPMG.
Quest’anno nel suo report annuale Global Risks, pubblicato il 15 gennaio, il World Economic Forum ha affermato che le frodi e i furti di dati, oltre agli attacchi cyber, sono tra le 10 maggiori minacce per la stabilità mondiale.
Lo scorso anno gli hacker hanno rubato i dati personali dei clienti di JPMorgan Chase & Co., e l’unità di intrattenimento di Sony Corp. ha affrontato per settimane una fuoriuscita di rivelazioni imbarazzanti riguardo ai libretti sanitari, ai compensi e alle e-mail private delle star, a causa di un attacco ad opera di un gruppo chiamato Guardians of Peace.
Quasi tre quarti delle compagnie intervistate da KPMG ha dichiarato che i propri consigli stanno prendendo seriamente in considerazione la questione sulla sicurezza cibernetica. Mentre più del 60% dei membri del consiglio ha affermato di avere una buona conoscenza riguardo al patrimonio di dati della propria azienda, solo il 24% ha affermato di aver regolarmente gestito il rischio per quanto riguarda quelle informazioni sensibili.
“La questione della sicurezza cibernetica potrebbe passare in cima alle agende dei consigli di amministrazione ma resterà disomogenea la comunicazione con le unità di risk management,” ha concluso Marshall.