Nonostante il calo dei tassi i rendimenti delle gestioni separate delle polizze Vita mantengono la rotta. Nel 2014 le performance lorde si sono attestate attorno al 3,75%, un dato in linea con quello degli ultimi anni. Ma c’è anche chi supera il 5%, come la gestione separata Europa di Cattolica Assicurazioni (5,41%), Pramerica Previdenza di Pramerica (5,38% annualizzato, dal momento che la linea ha un rendimento semestrale), Cp Previ di Cattolica Previdenza (5,1%) e Liquidagevole di Generali Toro (5,03%). È quanto emerge da un’analisi condotta da MF-Milano Finanza che ha raccolto i risultati delle gestioni separate che chiudono l’esercizio al 30 settembre (o al 31 ottobre) e di quelle che riportano i dati mensili. Si tratta di rendimenti apprezzabili considerando l’1,8% offerto dal Btp decennale all’1,8% e l’inflazione sottozero. Certo, questi prodotti non sono immuni dall’impatto dei tassi a zero. Infatti dallo scorso primo dicembre per effetto della normativa dell’Ivass l’asticella del tasso che le gestioni separate possono garantire, in precedenza pari al 2,25%, è stata ulteriormente abbassata per i nuovi clienti all’1,75%, con un drastico calo rispetto al settembre 2012, quando il tasso era al 3,5%. E le compagnie si sono adeguate da tempo, visti i bassi rendimenti dei titoli di Stato: da mesi le polizze di ramo I sul mercato offrono un rendimento minimo garantito difficilmente superiore all’1%, mentre quelle più vecchie, collocate quando i rendimenti obbligazionari erano alti, arrivavano anche al 4%. In compenso le gestioni separate riescono ancora a garantire extra-rendimenti interessanti rispetto al minimo garantito con una stabilità di risultati pari al 3,5-4% all’anno, in media il 3,9% nell’ultimo quinquennio, e con un rendimento finale retrocesso al cliente al netto di costi e imposte che può superare il 2%. La protezione dagli alti e bassi dei mercati è legata al fatto che i titoli nel portafoglio delle gestioni separate sono valorizzati al costo storico e non al valore di mercato e ciò permette ai rendimenti di non essere influenzati dalle oscillazioni quotidiane dei prezzi dei titoli. I guadagni peraltro si consolidano anno dopo anno, quindi i risultati vengono di fatto bloccati. (riproduzione riservata)