Vincent Bolloré ha “rispettato tutte le regole” e presenterà ricorso alla Corte di Appello di Milano per dimostrare che “sono stati rispettati tutti i punti della normativa”.
E’ quanto si legge in una nota della Financière de l’Odet, una delle finanziarie che fanno capo a Vincent Bolloré, alla luce della decisione della Consob di multare il finanziere bretone per “3 mln euro” per aver “fissato il prezzo delle azioni Premafin a un livello artificiale” e aver “fornito indicazioni false e fuorvianti in merito al suddetto prezzo”.
La Consob ha multato Vincent Bolloré per aver “effettuato nel periodo 22 settembre-22 ottobre 2010, tramite Financière de l’Odet SA e Financière du Perguet SAS, operazioni che hanno fissato il prezzo delle azioni Premafin a un livello artificiale” e “fornito indicazioni false e fuorvianti in merito al suddetto prezzo”, secondo quanto si legge nel Bollettino della Consob.
La sanzione è applicata per 1 mln allo stesso Bolloré, e per 1 mln rispettivamente a Financière de l’Odet e Financière du Perguet. Al finanziere bretone sono stati inoltre applicati 18 mesi di interdizione dalle cariche nelle società quotate.
La Commissione ricorda che “la manipolazione in esame è stata effettuata sul titolo Premafin che, all’epoca dei fatti, controllava Fondiaria-SAI, società di particolare rilevanza nell’ambito del sistema finanziario nazionale, essendo tra le principali entità assicurative italiane”. Inoltre, la Consob sottolinea “l’impatto che la manipolazione in esame ha avuto sulla variazione del corso di mercato del titolo, tenuto conto che il prezzo ufficiale delle azioni Premafin e’ aumentato del 25,96%, da 0,8006 Euro il 21 settembre 2010 a 1,0084 Euro il 22 ottobre 2010, a fronte di un incremento dell’indice FTSE Italia All-Share del 3,68%”.
L’operazione, ribattono dalla società francese, “è stata condotta nel rispetto della normativa vigente”, ricordando che l’investimento effettuato nel 2010 in Premafin ammontava a “20 milioni di euro, cioè l’1% del portafoglio complessivo” di Financiere de l’Odet, ed era pari al 5% di Premafin (oggi fusa in UnipolSai), holding che controllava Fonsai, “il secondo gruppo assicurativo d’Italia, dopo Generali Assicurazioni”.