di Francesco Colamartino
La Befana non è stata molto benevola con Jp Morgan, visto che le ha fatto trovare nella calza una multa da 2 miliardi di dollari relativa al caso Madoff, il finanziere arrestato nel 2008 e condannato a 150 anni di carcere per aver truffato i clienti con uno schema-Ponzi, una catena di Sant’Antonio che assicura alte entrate a breve termine ai primi investitori grazie alle sottoscrizioni degli ultimi arrivati.
Raggiro che ha toccato i 65 miliardi di dollari. La procura federale statunitense ha cercato di capire se la banca avrebbe potuto mettere in guardia investitori e autorità di sorveglianza sulle attività di Madoff, dato che da oltre 20 anni faceva affari con il finanziere. La maggior parte dell’ammontare versato da Jp Morgan sarà destinato al risarcimento degli investitori truffati da Madoff. Circa 1 miliardo sarà pagato al Dipartimento di Giustizia, il resto andrà all’Office of the Comptroller of the Currency (Occ) e al Financial Crimes Enforcement Network. Le autorità giudiziarie statunitensi annunceranno in settimana l’esito del procedimento legale. L’augurio di un buon anno sembra proprio non valere per la banca guidata da Jamie Dimon, visto il burrascoso 2013 appena chiuso con un accordo da 4 miliardi di dollari per risarcire i consumatori (nell’ambito di un deal da 13 miliardi), operazione con cui potrà chiudere l’indagine legata ai mutui subprime. La banca ha invece rifiutato il patteggiamento nell’inchiesta sulla manipolazione del Libor, per la quale dovrà versare 79,9 milioni di euro.
In questo caso Jp Morgan, insieme a Hsbc e Crédit Agricole, dovrà affrontare un procedimento formale che potrebbe sfociare, in un secondo momento, in multe ancora più salate. Per queste ragioni l’ad Dimon ha dichiarato di voler raddoppiare l’importo che la banca spenderà per i controlli nel 2014. (riproduzione riservata)