Ora sarà scontro a muso duro. Banca Carige sfida Bankitalia e la Consob e ne respinge le critiche sull’ultimo bilancio. La risposta di via Nazionale, affermano molti osservatori, non si farà attendere.
In una nota, ieri, l’istituto genovese ha scritto di non condividere il giudizio di non conformità del bilancio consolidato e di esercizio al 31 dicembre 2012 e del bilancio consolidato semestrale al 30 giugno 2013 reso da Consob e si è riservata l’impugnazione del provvedimento.
L’istituto ha sottolineato che le ipotesi di non conformità «sono essenzialmente relative a poste di bilancio di natura interamente valutativa, la cui eventuale rettifica non produce alcun effetto monetario e non incide sul patrimonio di vigilanza, né sul patrimonio tangibile della banca».
I rilievi riguardano l’impairment test relativo alle due cash generating unit (Cgu) bancarie, Banca Carige Italia e Banca del Monte di Lucca, sulle due compagnie assicurative (Danni e Vita) e sulla quota detenuta in Bankitalia.
Nella risposta a Consob, Carige ha ricordato che il consolidato e il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2012 sono stati assoggettati a revisione contabile da Reconta Ernst & Young, che ha attestato senza riserve la loro conformità ai principi contabili. Raggiunto da MF-DowJones, l’ex presidente della banca, Giovanni Berneschi, ha commentato che, imponendo un aumento di capitale da 800 mln a Banca Carige, «Bankitalia non è stata pesante, ma pesantissima». Quanto ai nuovi soci, necessari per l’aumento, «genovesi ne vedo pochi. Genova è una città fatta di persone che prendono, ma che non danno».
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