di Anna Messia
Non saranno i belgi di Ageas ma quasi sicuramente i tedeschi di Allianz a rilevare il miliardo e mezzo di premi che Unipol deve cede per rispettare l’impegno preso a giugno 2012 davanti l’Antitrust come condizione per incassare l’ok all’acquisizione di FonSai.
Con una mossa a sorpresa ieri sera in un comunicato diffuso a borsa chiusa il gruppo di Bologna ha reso noto che i cda di Unipol Gruppo Finanziario e di Unipol Sai hanno respinto l’offerta ricevuta il 19 dicembre da Ageas perché «non accettabile», ma allo stesso tempo hanno fatto sapere al mercato che sul tavolo c’è un’altra proposta che è stata presentata solo due giorni fa, martedì 14, da Allianz spa su alcuni asset della ex Milano (ora Unipol Sai).
E questa volta i conti sembrano quadrare perUnipol, che nella partita ha avuto come advisor Kpmg: «Sulla base delle valutazioni effettuate dal management del gruppo la proposta ricevuta da Allianz, pur non comparabile in termini di struttura e di perimetro con quanto in precedenza ricevuto da altri offerenti (Ageas, ndr) presenta caratteristiche di congruità», ha dichiarato Cimbri, aggiungendo che si tratta di un’offerta «idonea a consentire al gruppo Unipol di adempiere alle misure, particolarmente rigorose, impartite dall’Antitrust». In altre parole c’è già il gradimento del management sulla cessione ad Allianz e a questo punto manca solo il via libera dei consigli di amministrazione che sono già stati convocati per martedì 21 gennaio. Il colosso assicurativo di Monaco, che già inizialmente aveva mostrato interesse agli asset ma che poi si era sfilato, sarebbe disposto a offrire un po’ di più rispetto i belgi, fiducioso probabilmente di realizzare maggiori sinergie rispetto ad Ageas (che in Italia è presente nel capitale di Ubi assicurazioni) grazie alla radicata presenza nel Paese: Allianz spa a fine settembre ha registrato una raccolta Danni di 3 miliardi e una raccolta Vita di 6,3 miliardi. Il prezzo di cessione si aggirerebbe intorno a 600 milioni anche se bisognerà verificare l’eventuale esistenza di clausole di aggiustamento del prezzo ex post a garanzia del mantenimento dei premi. Dettagli che saranno probabilmente definiti nei prossimi giorni. Ma come detto le due offerte non possono essere confrontabili prima di tutto per perimetro, oltre che per struttura. In questi mesi il calo della raccolta avrebbe fatto scendere i premi che UnipolSai è obbligata a dismettere per non superare la soglia del 30% del mercato, come chiesto dall’Antitrust: dagli 1,7 miliardi iniziali si sarebbe scesi a circa 1,5 miliardi. Non solo. Nell’offerta di Ageassarebbe stata tenuta fuori la compagnia Vita di Liguria (partecipata della Milano) che invece rientrerebbe nel pacchetto destinato ad Allianz e questo sarebbe gradito anche all’Antitrust che aveva puntato il dito pure sull’eccessiva esposizione del nuovo aggregato sul ramo Vita. Ieri intanto i cda di Ugf e Unipol Sai hanno anche dato il via libera all’emissione del prestito obbligazionario convertendo da 201,8 milioni che era legato alla ristrutturazione del debito Premafin (ora fusa in UnipolSai): prestito che sarà sottoscritto per 134,3 milioni dalle banche creditrici di Premafin (esclusa Ge capital Interbanca) e per 67,5 milioni da Ugf. (riproduzione riservata)