Tobin Tax all’incasso con delega. Gli intermediari finanziari potranno avvalersi della collaborazione delle società di gestione accentrata dei titoli per calcolare l’imposta. L’aiuto potrà spingersi fino all’assolvimento degli obblighi dichiarativi. Le società quotate, i cui titoli non sono colpiti dal pagamento dell’imposta per mancanza dei requisiti, dovranno comunicare al ministero la relativa certificazione entro il 10 dicembre di ogni anno.
Entro il 31 dicembre, infine, il ministero dell’Economia renderà noto l’elenco delle società escluse dal pagamento del balzello.
Sono alcune delle novità del decreto di attuazione sulla Tassa sulle transazioni finanziarie (detta Tobin Tax) che MF-Milano Finanza è in grado di anticipare. Nel provvedimento è confermato il primo appuntamento alla cassa, previsto per il 16 luglio 2013, mentre per tutte i tipi di prodotti cui si applica la Tobin tax è fissato il criterio generale per cui il saldo avviene il 16 del mese successivo all’operazione. Le Sicav (società di investimento a capitale variabile) sono esenti dall’applicazione della nuova tassa.
La legge di Stabilità 2013, n. 228 del 24 dicembre 2012, ha introdotto la Tobin Tax, che colpisce gli acquirenti di azioni italiane ovunque residenti emesse da società con capitalizzazione superiore a 500 milioni di euro e gli operatori in derivati con sottostante azioni e indici tricolore. Le aliquote sono dello 0,10% del valore della transazione per le azioni, mentre per i derivati opera una tariffa fissa in base al valore nozionale del contratto. Solo per il 2013 l’imposta sulle azioni sale allo 0,12% visto che la tassa entrerà in vigore a marzo. L’imposta prevede poi un’aliquota dello 0,20% (0,22% solo per il 2013) se l’operazione in azioni avviene fuori dei mercati regolamentati. Escluse, solo per le azioni, le operazioni aperte e chiuse in giornata. La tariffa sui derivati è ridotta a un quinto quando l’operazione è perfezionata sui mercati regolamentati.
Gli intermediari finanziari, obbligati a lavorare come sostituto di imposta, impegnati quindi nel calcolo e nel versamento della tassa per conto dei loro clienti, potranno contare sull’aiuto della Società di Gestione Accentrata, la Monte Titoli, nel caso di Borsa Italiana. Le azioni o i contratti derivati oggetto dell’operazione restano custoditi presso le società di gestione accentrata, che oltre alla custodia si impegnano ad aggiornare tutti i trasferimenti di proprietà. Il loro ruolo è essenziale nei mercati regolamentati, dove avvengono centinaia di migliaia di transazioni al giorno. Il decreto del ministro delle Finanze prevede che gli intermediari, se lo vorranno, potranno dare specifica delega alle società di gestione accentrata scaricando su queste il calcolo dell’imposta e gli obblighi dichiarativi. I deleganti saranno comunque responsabili del corretto assolvimento dell’obbligo d’imposta.
Le esclusioni. La Tobin Tax esclude i prodotti di risparmio gestito e assicurativo, come fondi di investimento e unit linked. Il decreto precisa che saranno escluse anche le Sicav. così come gli strumenti finanziari esteri. Se un prodotto è ibrido, cioè in parte italiano e in parte riconducibile ad attività estere, sarà tassato solo se la componente tricolore è superiore al 40%.
Sempre a proposito di esclusioni, le operazioni intraday, aperte e chiuse in giornata, sono fuori dal campo delle imposte. Si paga solo sui titoli ancora in portafoglio a fine giornata. Gli acquisti però non è detto avvengano tutti in unica soluzione, a quel punto sorge il dubbio su come valorizzarli. Il decreto ha stabilito che andrà fatto un prezzo medio ponderato con le quantità lavorate per tutto il giorno. Se gli acquisti avvengono su mercati regolamentati e non regolamentati occorre fare due calcoli diversi. A fronte di queste esclusioni fanno parte della base imponibile le obbligazioni, ma solo quelle convertibili in azioni e a conversione avvenuta.
Delega e tempi di pagamento. Gli investitori che lavorano con più intermediari possono delegarne uno al pagamento dell’imposta, purché sia favorevole. L’investitore deve però impegnarsi a fornire tutti i dati utili all’intermediario incaricato. L’amministrazione consente così di portare in detrazione le vendite eventualmente fatte presso altri intermediari a fronte degli acquisti. Le imposte andranno versate in tempi ristretti, entro il 16 del mese successivo a quello della transazione.
Trading ad alta frequenza. Nel pacchetto della Tobin Tax rientra anche l’imposta sul trading ad alta frequenza. La penalizzazione fiscale, secondo le intenzioni del legislatore, dovrebbe ridurre i movimenti frenetici sulle piazze finanziarie privi di reale volontà di acquistare o vendere ma volti solo a indirizzare i prezzi.
Il ministero ha individuato la soglia sotto la quale un’operazione viene considerata ad alta frequenza, cioè 30 secondi. Se si inoltra un ordine a mercato e poi lo si cancella o lo si modifica in meno di mezzo minuto, l’operazione è considerata frutto di una architettura informatica. Quanto all’intervallo scelto, si tratta del limite massimo previsto nel testo di legge Stabilità. L’obbligo impositivo scatta quando gli ordini cancellati o modificati superano il 60% di quelli andati a buon fine. Il decreto stabilisce che la base imponibile è costituita solo dagli ordini modificati e cancellati che eccedono tale soglia. L’aliquota è pari allo 0,02% del valore della transazione.
Un sito per conoscere gli esclusi. Il ministero verrà in aiuto degli operatori per la ricerca delle società residenti in Italia i cui titoli non sono colpiti dall’imposta. Il dicastero si impegnerà a pubblicare sul sito, entro il 31 dicembre di ogni anno, l’elenco delle società di capitalizzazione media a novembre inferiore a 500 milioni di euro, quindi escluse dall’imposta. L’esclusione è a valere per l’anno successivo.
Resterà invece in carico alle singole società quotate l’obbligo entro il 10 dicembre di ogni anno di segnalare al ministero l’esenzione. La domanda andrà corredata da una certificazione rilasciata dai gestori dei mercati. (riproduzione riservata)