Assogestioni ha raccolto e analizzato i dati relativi all’adesione al Protocollo di autonomia per la gestione dei conflitti di interessi. Rispetto al 2010 il numero delle società aderenti al Protocollo risulta immutato, ma è oggi rappresentativo di quasi il 100% del patrimonio totale gestito dalle associate di diritto italiano.
Entrando nel dettaglio, secondo la relazione di Assogestioni disponibile in allegato, sono 45 le società che hanno dichiarato di aderire al Protocollo, su un totale di 64 associate (73 nel 2010): esse rappresentano il 96% del patrimonio gestito totale delle associate di diritto italiano (contro l’86% del 2010). Di queste: 7 (che rappresentano il 37% del patrimonio gestito complessivo) hanno adottato integralmente le raccomandazioni del Protocollo e 38 lo hanno adottato parzialmente. Altre 5 società hanno rinviato l’adozione.
Rispetto al 2010, si legge ancora nella relazione firmata Assogestioni, è aumentato nel complesso il numero di consiglieri indipendenti, passato da 39 a 41: questi rappresentano la maggioranza dei membri del consiglio in 4 casi, tra 1/3 e la metà dei membri in 14 casi e meno di 1/3 in 23 casi. Tra le 12 società che vantano un numero di consiglieri indipendenti pari o superiore a 3, ben 7 hanno aderito tout court alla raccomandazione del Protocollo di costituire un comitato composto interamente da consiglieri indipendenti chiamato a esercitare le funzioni che il Protocollo devolve a tali consiglieri nella gestione dei conflitti di interesse e 2 società hanno adottato misure equivalenti.
Per quanto riguarda, infine, le raccomandazioni del Protocollo sul cumulo di funzioniè in aumento il numero delle società che hanno adottato tout court i limiti al cumulo di funzioni nelle società del gruppo, passando da 9 a 16, ed è pari a 12 il numero delle società che hanno adottato limiti conformi o equivalenti a quelli raccomandati dal Protocollo. E’ aumentato altresì il numero delle società che hanno adottato tout court i limiti al cumulo di funzioni nella banca depositaria (da 42 a 44) e nelle società emittenti (da 39 a 43).