Tutte le ipotesi sono aperte. Generali potrebbe decidere di continuare a operare in Russia tramite Ingosstrakh oppure, se le cose dovessero mettersi male, potrebbe rispolverare le trattative (aperte in passato con Vtb) per rivendere la quota del 38,5%.
Che cosa accadrà ora è tutto da verificare, ma le premesse sembrano buone.
La seconda tranche è fissata invece per il 31 dicembre dell’anno prossimo, quandoGenerali potrà rilevare il restante 24% di Gph per 1,2 miliardi, e ci sarà l’estinzione completa sia del prestito obbligazionario sia del finanziamento bancario. A Kellner è stato però concesso un diritto di opzione di vendita (in subordine anche alle banche finanziatrici), da esercitare in caso di insolvenza di Ppf, ma in compenso Generalipotrà aprire una procedura d’asta per evitare l’obbligo di acquisto. L’eventualità di insolvenza resta però remota considerando che gli accordi firmati prevedono il pagamento di un dividendo di 352 milioni di euro ai soci di Gph prima della transazione del primo trimestre. Non solo. Anche sul bilancio 2013 e 2014 dovrà essere distribuito il 66,6% dell’utile maturato da Gph. Assegni che dovrebbero essere più che sufficienti a evitare l’insolvenza di Ppf. «Ho voluto avere il supporto di Kellner per i prossimi 18 mesi, poi termineremo i nostri rapporti nel 2014 quando inizieremo a fare da soli in questa regione», ha dichiarato ieri Greco, aggiungendo di essere fiducioso di «non avere bisogno di ricorrere a risorse esterne anche per la seconda tranche». Anche perché nel frattempo dovrebbero giungere a conclusione le cessione di asset non più strategici per le Generali. Le offerte non vincolanti per la compagnia americana Generali Usa Reinsurance Life e per la Banca Svizzera italiana sono attese entro venerdì ed entro marzo dovrebbero arrivare le offerte vincolanti. Dalla vendita della prima società, affidata a Credit Suisse, dovrebbe arrivare a Generali circa 1 miliardo di euro, mentre da Bsi sono attesi circa 2 miliardi di dollari. Nonostante il business del private banking sembri oggi più difficile da piazzare, le manifestazioni di interesse per Bsi non sembrano mancare, in particolare da parte di operatori giapponesi. Inoltre non è affatto escluso che Generali possa decidere di dismettere altri asset internazionali ritenuti non sufficientemente profittevoli. Per lunedì prossimo, quando Greco presenterà a Londra la strategic review di Generali, sono attesi nuovi dettagli. (riproduzione riservata)