Nel 2010, il 57% circa delle famiglie residenti in Italia ha conseguito un reddito netto, escludi i fitti imputabili, inferiore all’importo medio annuo di 29.786 euro, pari a circa 2.482 euro al mese.
E’ quanto riporta il rapporto Istat “Noi Italia, 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo“, dal quale emerge come la Sicilia presenti il reddito medio annuo più basso (20.998 euro, -28,6% del dato medio italiano). La provincia autonoma di Bolzano rappresenta il dato più alto pari a 36.459 euro, seguita da Emilia-Romagna (34.295 euro), Lombardia (34.082 euro) e dalla provincia di Trento (33.598 euro). Un’elevata equità nella distribuzione dei redditi si osserva, invece, in Veneto, Umbria, nella provincia autonoma di Bolzano e in Abruzzo.
L’indice di concentrazione, calcolato con i dati relativi al reddito del 2010 rilevati dall’indagine sul reddito e condizioni di vita (Eu-Silc), direttamente confrontabili in ambito europeo, colloca l’Italia (0,319) a un livello pari all’Estonia (0,319) e più basso rispetto a Lituania (0,329), Regno Unito (0,330) e Grecia (0,336). I paesi Ue sono, tuttavia, caratterizzati da notevoli differenze. I paesi che mostrano distribuzioni più diseguali sono la Lettonia (0,352), la Bulgaria (0,351) e il Portogallo (0,342). All’estremo opposto, in Slovenia (0,238), Svezia (0,244) e Repubblica Ceca (0,252) la diseguaglianza è sensibilmente inferiore.