Standard & Poor’s ha tolto confermato il rating A di Generali, rimuovendo il creditwatch negativo.
L’agenzia di rating ha apprezzato “la modifica alla governance introdotta nella seconda metà del 2012 e l’impegno del management nel rafforzamento del capitale”.
S&P ha anche evidenziato che il top management di Generali “è impegnato a rafforzare l’adeguatezza del patrimonio in rapporto al suo profilo di rischio e a incrementare significativamente i profitti nel 2013 e nel 2014”.
L’outlook negativo riflette invece “il rischio nel completamento del processo pianificato di vendita di alcuni asset e nel raggiungimento dei target previsti di redditività”.
La conferma del ‘A’ di S&P’s sulla compagnia “è una importante testimonianza del buon lavoro che è stato fatto dai colleghi e dalla compagnia nelle ultime settimane. Il fatto che il nostro rating sia così forte ci darà ulteriore potere nelle prossime settimane”.
Lo ha detto l’amministratore delegato delle Generali, Mario Greco, commentando da Davos la conferma del giudizio da parte dell’agenzia di rating. “Arriviamo qui dopo un periodo di grandi cambiamenti e di importanti operazioni”, ha aggiunto, e “arriviamo anche con una conferma molto forte da parte di S&P’s”.
Mario Greco ha inoltre incontrato a Davos il magnate Oleg Deripaska, che controlla Ingosstrakh, il banchiere Andrey Kostin di Vtb e i responsabili della Sberbank.
Si tratterebbe di incontri consueti per il ceo, che partecipa ogni anno ai lavori del Forum e non ci sarebbero novità per il dossier Ingosstrakh.
Il termine massimo previsto per la formalizzazione dell’operazione, che darà diretta proprietà alle Generali della partecipazione nella compagnia assicurativa russa in cambio del trasferimento di altri asset a Ppf, è il 30 giugno in considerazione del tempo necessario per avere le autorizzazioni regolamentari russe che l’accordo richiede. Entro fine marzo sarà invece realizzata la prima tranche dell’accordo con Ppf che prevede l’acquisto da parte di Generali del primo 25% della jv Generali Ppf Holding per un controvalore di 1,28 miliardi di euro, mentre la tranche successiva (24%) è stata concordata per il 2014.