Le assicurazioni hanno già incassato da mesi il rinvio delle nuove regole di Solvency II. Il via ai nuovi standard sui requisiti di capitale era atteso per gennaio 2014, ma già negli ultimi mesi del 2012 si era capito che il grande evento sarebbe stato posticipato, e non di poco (si veda MF/MilanoFinanza del 18 ottobre).
Ora l’entrata in vigore di Solvency II è prevista per il 2016, se non addirittura il 2017. Eppure sia le imprese che i regolatori avevano lavorato a lungo e investito molto per farsi trovare pronte all’appuntamento del 2013. Così, per non sprecare il lavoro fatto finora, oltre che per difendere la credibilità delle autorità europee, Gabriel Bernardino, il presidente dell’Eiopa, l’autorità di controllo europea delle compagnie di assicurazione, ha lanciato la proposta di avviare il prima possibile almeno alcune delle novità previste da Solvency, in attesa che si raggiunga l’accordo politico sugli aspetti più intricati. «Si potrebbe iniziare includendo nei processi di controllo alcuni degli elementi chiave previsti dalle nuove regole», ha dichiarato Bernardino, riferendosi in particolare ai Pilastri 2 e 3. Il primo riguarda la governance, il risk management e i requisiti di supervisione. Mentre il terzo pilastro introduce novità in materia di disclosure e trasparenza. «L’Eiopa sta valutando la possibilità di dare attuazione ad alcuni aspetti di due o tre pilastri di Solvency II», ha fatto sapere ancora Bernardino. Ma è inutile negare che senza il supporto del legislatore europeo sarà difficili dare concretezza a queste intenzioni. Anche il commissario europeo al mercato unico, Michel Barnier, chiamato all’azione da Bernardino, ha riconosciuto che sprecare il lavoro fatto finora sarebbe un vero peccato, ma ha frenato gli entusiasmi del presidente dell’Eiopa. Barnier, in particolare, ha respinto l’idea che il Parlamento europeo possa essere chiamato ad approvare solo alcune parti di Solvency II, sul presupposto che il processo di approvazione dell’intero dossier rischia di essere troppo lungo. Ma non ha chiuso completamente la porta a Bernardino, sostenendo anzi la sua decisione di studiare l’introduzione di alcuni aspetti di Solvency II, all’interno però dell’attuale quadro normativo. Cosa significherà concretamente questo invito si vedrà solo tra qualche mese, quando saranno rese note le valutazioni dell’Eiopa. Intanto gli occhi sono puntati al 10 giugno, giorno in cui il Parlamento europeo ricomincerà a discutere la direttiva Omnibus II, che contiene appunto Solvency II. Se ci sarà l’atteso via libera, la tempistica dell’entrata in vigore delle nuove regole si farà più chiara, anche se poi toccherà ai regolamenti attuativi dar loro finalmente l’avvio. (riproduzione riservata)