Cresce il fronte dei no ad un ritorno della pratica delle commissioni contingenti ricevute dai broker, pratica messa al bando con la famosa crociata di Spitzer ai tempi in cui era procuratore di New York.
Il numero uno uscente di Willis, Joe Plumeri ha detto al Financial Times di essere sconvolto che molte società tollerino ancora queste pratiche di evidente conflitto di interessi. Plumeri ha detto anche che il settore è tornato esattamente al punto in cui era prima del giro di vite.
Plumeri critica il fatto che sia possibile ricevere queste commissioni senza problemi, a patto di comunicarlo al cliente, senza peraltro che sia necessaria una comunicazione dettagliata. “I broker ricevono un compenso se la compagnia guadagna di più e un modo per guadagnare di più è non pagare i sinistri”, mentre il broker dovrebbe fare gli interessi del cliente, che sono ovviamente che il sinistro venga indennizzato. “È un evidente conflitto, ed è legale”.
Aon ha commentato: “La nostra visione della trasparenza è ben nota. Le contingent commission non sono mai state e mai saranno una componente importante della nostra strategia di business”.
Marsh ha detto che i clienti danno molta importanza alla trasparenza e all’informazione sulle remunerazioni dei broker: “e noi in questo siamo leader. Forniamo i dettagli di quanto percepito così che il cliente possa essere pienamente informato nel decidere del suo acquisto assicurativo”.
A quanto risulta sembra che anche la stessa Willis abbia iniziato ad accettare tali commissioni per l’employee benefits negli USA. Chi è senza peccato …