Il sisma che ha colpito l’Emilia-Romagna lo scorso maggio ha rappresentato il disastro naturale di maggior rilevanza in Europa per il comparto assicurativo generando danni complessivi per 16 miliardi di dollari, di cui 1,6 miliardi per le compagnie. La stima, ancora soggetta a variazioni a causa della difficoltà nel quantificare i danni, è diMunich Re, la maggior compagnia riassicurativa al mondo, che ha delineato un quadro delle conseguenze per il comparto assicurativo dei disastri naturali del 2012.
Secondo la compagnia tedesca, i risarcimenti danni legati ai disastri naturali dovrebbero ammontare per l’intero comparto a 65 miliardi di dollari, una cifra decisamente inferiore ai 199 miliardi di perdite subite per il 2011. Nel 2012 i disastri naturali hanno causato ben 160 miliardi di danni, la maggior parte attribuibile agli Stati Uniti e in particolare all’uragano Sandy, che ha colpito New York e la costa orientale del Nordamerica determinando danni per 500 miliardi e risarcimenti in capo alle compagnie per 25 miliardi. Dopo Sandy, è sempre un evento nordamericano il peggior disastro naturale dell’anno scorso: la siccità nel Midwest degli Stati Uniti, nella cosiddetta Cintura del Grano (Corn Belt). Dei 160 miliardi di danni ben il 67% è stato generato negli Usa e dei 65 miliardi di perdite per il settore il 90% è legato a eventi statunitensi.
Il 2012, secondo le stime di Munich Re, è comunque un anno di gran lunga migliore per il comparto. Nel 2011 i disastri naturali, tra cui i terremoti in Giappone e Nuova Zelanda e le inondazioni in Thailandia, avevano causato danni complessivi per 400 miliardi di dollari e risarcimenti danni per le compagnie di 199 miliardi. (riproduzione riservata)