di Simonetta Scarane
Dieci miliardi di dollari dovranno essere sborsati da 14 banche americane a titolo di risarcimento per il pignoramento degli appartamenti di centinaia di migliaia di americani. I sequestri delle abitazioni avvenuti tra il 2009 e il 2010 si sono rivelati abusivi. Secondo fonti di stampa americane, gli istituti di credito, tra i quali Bank of America, Wells Fargo, JP Morgan chase o ancora Citigroup, sono prossime all’accordo con l’organismo di regolazione bancaria, Occ.
Questo compromesso farà risparmiare all’establishment finanziario delle cause legali. Nel quadro di questo accordo è previsto che 3,75 miliardi di dollari andranno a indennizzare chi ha già perduto l’alloggio. La liquidazione di 6,25 miliardi permetterà alle famiglie che vivono la minaccia di perdere la loro abitazione di alleggerire il loro debito. Dal 2007, più di 4 milioni di famiglie sono stati vittime della crisi, si sono trovati nella impossibilità di pagare le rate dei loro mutui ipotecari e hanno dovuto subire il sequestro delle loro abitazioni principali. Lo scandalo è esploso nel 2010. Per centinaia di migliaia i sequestri sarebbero abusivi per vizi di forma, e dunque risulterebbero illegali. Secondo alcuni avvocati sentiti da Bloomberg più di 4 milioni di vittime di pignoramenti immobiliari potrebbero pretendere di venire indennizzati. Lo scorso febbraio, cinque delle più grandi banche americane (JP Morgan Chase, Bank of america, Wells Fargo, Citigroup e Ally Bank, l’ex-Gmac) avevano già sopportato il peso dell’accordo record da 25 miliardi di dollari per mettere fine alle controversie del governo federale e di 49 stati. Con questo primo accordo le banche e amministratori pubblici si augurano di rimettere in moto il mercato immobiliare americano, paralizzato sia per i creditori sia per i mutuari che per i futuri acquirenti.