Semplificazioni in arrivo per la responsabilità solidale negli appalti, che pesa sulle imprese anche in termini monetari. E adempimenti infrannuali, come la comunicazione di intenti, raggruppati nella dichiarazione annuale.
Il direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, intervenendo al convegno, «Fisco, competitività, sviluppo», della Cna, a Firenze, ieri, ha anticipato l’arrivo di una circolare che tende a rendere più chiara e a smussare l’ambito applicativo della disciplina introdotta dall’art. 13-ter, del dl n. 83/2011 (cosiddetto «Decreto crescita») per i contratti di appalto stipulati a partire dal 12 agosto 2012.
Claudio Carpentieri, responsabile fiscale dell’associazione, durante il suo intervento, ha chiesto che l’intervento di prassi amministrativa «chiarisca che la norma sulla responsabilità solidale non si applichi ai contratti di trasporto, di opera e su fornitura, settori», ha sottolineato Carpentieri, «che esulano dalla lettera della norma».
Befera sul punto ha quindi ricordato che con il prossimo intervento di prassi si cercherà di intervenire sul tema, con ogni probabilità, secondo quanto risulta a ItaliaOggi nella direzione dell’alleggerimento del peso degli oneri. La nuova disposizione, infatti, prevede la responsabilità dell’appaltatore e del committente per il versamento all’erario delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e del versamento dell’Iva dovuta dal subappaltatore e dall’appaltatore con riferimento alle prestazioni effettuate nell’ambito del contratto. Si ricorda che l’esclusione dalla responsabilità «solidale» è prevista solo se l’appaltatore e/o committente ottiene la documentazione ad hoc, attestante che i versamenti fiscali, scaduti alla data del pagamento del corrispettivo, sono stati correttamente eseguiti dal subappaltatore e/o appaltatore; documentazione che può consistere anche nell’asseverazione rilasciata da Caf o da professionisti abilitati. Durante il convegno, il direttore delle Entrate ha riconosciuto la complessità della disciplina recentemente introdotta e ha anticipato, in aggiunta al documento di prassi già emanato (circolare n. 40/E/2011), un’ulteriore circolare che ha l’obiettivo di semplificare e rendere più chiara l’applicazione pratica del nuovo adempimento che, come indicato dal responsabile fiscale di Cna ha ulteriormente compromesso le riscossioni, già difficili, delle imprese.
Tutto questo si inserisce in un più ampio contesto di semplificazione che vedrà, presumibilmente e già a partire dalla prossima settimana, un tavolo di concertazione con i professionisti e le associazioni di categoria, al fine di rendere più snelli gli adempimenti che per i responsabili fiscali dell’associazione organizzatrice arrivano fino a 120 all’anno, con ulteriori oneri, in termini monetari, posti a carico delle stesse imprese. Cosa peraltro ricordata da Carpientieri nel suo intervento: «Uno stato credibile è anche semplice. Rivede in modo sistematico e periodico tutti gli obblighi di comunicazione previsti per le imprese, lasciando solamente quelli che sono realmente necessari alla lotta all’evasione». Delle proposte presentate, lo scorso ottobre, da Rete imprese Italia, la direzione intrapresa, dall’amministrazione, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, è quella di uno snellimento degli adempimenti infrannuali, convogliandoli nella dichiarazione annuale. L’esempio è quello della comunicazione di intenti che appunto potrebbe essere inserita nella tempistica della dichiarazione annuale. D’altra parte è lo stesso Attilio Befera che, in apertura del proprio intervento, auspica prossimi cambiamenti del testo unico delle imposte dirette (Tuir), il via libera della riforma fiscale, con una riduzione e semplificazione degli adempimenti per un fisco più «illuminato» e una cooperazione «biunivoca» e una maggiore assistenza e tutoraggio da parte degli uffici periferici.
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