C’è l’estrazione, c’è il notaio e c’è anche il premio. Ma non è la Lotteria nazionale, bensì l’ultima trovata della Poste Italiane per incentivare i risparmiatori a investire nei prodotti del gruppo e soprattutto a non liquidare prima della scadenza.
In particolare nelle polizze collocate da Poste Vita, l’assicurazione che in pochi anni è diventata leader di mercato e che ora ha deciso di consentire ai clienti di partecipare agli utili raggiunti dalla compagnia. In che modo? La polizza, Postafuturo Partecipa, in collocamento in questi giorni, investe nella Gestione separata Posta ValorePiù. Uno strumento che ha in pancia prevalentemente titoli di Stato e obbligazioni e che riesce a offrire ai sottoscrittori un rendimento minimo garantito anno per anno, pari all’1%, senza rischi di perdita e nel 2011 ha avuto un guadagno del 3,65%. Ma non c’è solo questo. Ogni hanno un notaio estrarrà infatti un 10% di clienti ai quali la compagnia è pronta a riconoscere un premio, pari ai costi sostenuti in fase di emissione del contratto, purché il bilancio di Poste Vita (che lo scorso anno ha realizzato oltre 80 milioni di profitti) continui a essere in attivo. E non si tratta di un premio trascurabile considerando che la polizza, oltre a un costo fisso di emissione di 10 euro, prevede anche una spesa del 3% se il premio non supera i 50 mila euro. Trattenuta che scende al 2,75% per scaglioni di premio tra 50 e 130 mila euro, che si riduce all’1,5% oltre 130 mila e fino a 260 mila euro e si abbassa allo 0,5% oltre 260 mila euro di premio. Il che significa che se venisse estratto un cliente che ha acquistato una polizza da 175 mila euro otterrebbe più di 4.300 euro. Considerando che la polizza è decennale e che non viene risorteggiato chi ha già vinto negli anni precedenti, alla fine dei dieci anni tutti i clienti che rimarranno fedeli riusciranno a rientrare delle spese. Sempre, come detto, che la compagnia continui a chiudere bilanci in utile.
Intanto il gruppo guidato da Massimo Sarmi è sempre in cerca di nuove possibili aree di business. L’ultimo comparto in cui Poste Italiane ha intenzione di entrare è l’oro, una possibilità che si è aperta con il decreto Sviluppo approvato a fine 2012. In queste settimane la società sta mettendo a punto l’analisi di fattibilità per vendere negli uffici postali il cosiddetto oro da investimento (999.9) con due possibili opzioni. O tramite il rilascio di certificati di acquisto, anche piani di accumulo, rappresentativi dell’oro fisico che sarà depositato presso caveau di un partner di Poste Italiane. Oppure tramite consegna diretta a casa del cliente per quanti ne potrebbero richiedere la disponibilità materiale. Con due vantaggi. Da una parte si potrebbe ridurre il rischio che i risparmiatori in cerca di investimenti diversi dall’area euro portino all’estero i proprio capitali, dall’altra Poste Italiane potrebbe trovare una nuova ricca fonte di guadagno per aumentare fatturato e utile. (riproduzione riservata)