Alla fine AIG ha preferito evitare lo “scandalo”. American International Group ha deciso infatti di non aderire alla causa legale depositata da un ex azionista contro il governo federale degli Stati Uniti spegnendo così qualsiasi polemica in una vicenda dai contorni paradossali per i contribuenti americani.
Il Cda della compagnia assicurativa ha respinto all’unanimità qualsiasi adesione alla causa anche probabilmente per evitare un danno di immagine. “La decisione del Consiglio è stata di continuare a muoversi in avanti, non indietro”, ha affermato l’amministratore delegato Robert Benmosche in una nota inviata ai dipendenti.  

La causa legale, che accusa il governo di aver fissato termini troppo onerosi nel piano di salvataggio della compagnia  e chiede un risarcimento danni da ben 25 miliardi di dollari, è stata depositata nel 2011 presso un tribunale federale di  Washington per conto di Starr International Co., un tempo il maggior azionista rilevante della compagnia assicurativa, dall’ex  amministratore delegato Maurice “Hank” Greenberg. Lo scorso luglio un giudice federale ha stabilito la validità  della causa legale avviata da Greenberg, che accusa il governo degli Stati Uniti di aver delineato un salvataggio “non  costituzionale” della compagnia. In particolare le autorità di Washington sono state accusate di aver privato gli azionisti  del diritto costituzionale della parità di trattamento acquisendo il controllo dell’80% circa di Aig e di aver concesso decine di miliardi di dollari di prestiti con un oneroso tasso di interesse iniziale del 15%. 

La vicenda è emersa a poche settimane dall’uscita, definitiva e di successo, del Dipartimento del Tesoro dal capitale di Aig, che ha in sancito la fine del programma di salvataggio da 182 miliardi di dollari della compagnia assicurativa. Le indiscrezioni emergono inoltre nel pieno di una campagna pubblicitaria, caratterizzata dal claim “Thank you America” e lanciata da pochi giorni da Aig per ringraziare da una parte i contribuenti statunitensi del sostegno fornito e dall’altra per far notare agli stessi come lo sforzo abbia consentito al governo di guadagnare oltre 22 miliardi di dollari. 

Aig ha subito negli ultimi giorni forti pressioni e critiche per le indiscrezioni sulla possibile adesione alla causa legale anche se la decisione del Cda di ascoltare i rappresentanti del governo e dell’ex azionista rappresentava un obbligo tecnico per evitare futuri problemi legali nel caso Greenberg riuscisse a spuntarla nelle aule giudiziarie statunitensi.