di Cinzia Meoni
Ore strategiche anche per il riassetto dell’ormai ex impero costruito da Salvatore Ligresti. La trattativa in esclusiva con Unipol è stata prorogata sino a fine giornata di venerdì 27 gennaio. E per questo fine settimana è atteso un tourbillon di appuntamenti. Sabato 28 si terranno i cda di Premafin e di Ugf (capogruppo), domenica 29 quello di Fondiaria-Sai. Si dovrebbe invece essere già svolto quello di Finsoe, la finanziaria attraverso cui la Lega Coop controlla il 50% di Unipol. Ma nulla finora è trapelato. Una volta ricevuti gli assensi formali all’operazione, poi, verrà interpellata la Consob in merito all’esenzione dell’Opa a cascata su FonSai. Anche in questo caso infatti, come in numerose altre recenti operazioni, il progetto è condizionato all’esenzione dell’obbligo di Opa a cascata sulla più classica delle motivazioni: il salvataggio del gruppo dei Ligresti. Un obbligo che Consob dispose lo scorso anno per i francesi di Groupama e non invece per Unicredit. Se tutto andrà come previsto, peraltro, entro l’estate dovrebbe nascere un maxi polo assicurativo tricolore, il secondo gigante italiano delle polizze dopo Generali con il 30% del mercato danni in Italia e il 10% del vita. Ma a Unipol costerà abbastanza caro. Il gruppo bolognese infatti dovrebbe, secondo le stime finora emerse dagli esperti, mettere in conto a sua volta un amento di capitale fino a 1,1 miliardi. Il progetto di ristrutturazione passa da Premafin (verrà acquisita la quota di controllo e sarà lanciata l’Opa) per arrivare alle due controllate e dovrebbe consentire alla finanziaria dei Ligresti di avere poi i mezzi necessari per sottoscrivere pro quota la ricapitalizzazione della controllata FonSai (sull’ammontare deciderà il vertice di domenica; la cifra inizialmente prevista, e compresa tra i 600 e i 750 milioni di euro, potrebbe salire al miliardo) indispensabile per raggiungere la solvibilità al 90% prevista dall’Isvap. Nell’attesa dei dettagli sull’acquisizione, gli analisti hanno iniziato a fare i conti in tasca a Unipol. Per Cheuvreux infatti il gruppo bolognese pagherà ben cara la leadership nel mercato delle polizze danni in Italia e vedrà i propri utili per azione diluiti dal 48 al 53%. Il broker francese punta il dito sulle modalità del maxi piano di ristrutturazione che vedono Unipol pagare di fatto ai Ligresti il 36% di FonSai molto di più dei 500 milioni di euro di valore di mercato. Tuttavia, per Cheuvreux, il gruppo guidato da Carlo Cimbri potrebbe puntare a un concambio amichevole e a sinergie fino a 170 milioni di euro.