Previdenza
Autori:Alberto Cauzzi e Silvin Pashaj
Assinews 227 – Gennaio 2012
Avevamo titolato pochi mesi fa “l’estate calda delle pensioni”, purtroppo il fibrillante ed incessante pressing nei confronti dell’Italia da parte di tutta l’eurozona ha scardinato anche i ritmi stagionali, imponendo una nuova revisione alla riforma pensionistica attuata solo pochi mesi fa, più precisamente a settembre. L’impianto dell’ennesimo intervento introdotto dall’art. 24 del decreto-legge 201/2011 (predisposto dal presidente del consiglio Monti e dal ministro del Welfare Elsa Fornero) convertito con modificazioni nella legge 214/2011, introduce notevoli novità sia sul breve, sia sul lungo orizzonte temporale. Il peso specifico di quest’ultima “riforma” si evince molto chiaramente dall’obiettivo di risparmio che si pone: circa 20 miliardi all’anno a regime dal 2018 in poi. Per conseguire questa intensità si fa ampio uso della leva di maggiore efficacia, il continuo e crescente aumento dell’età minima pensionabile.CONTENUTO A PAGAMENTO
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