Di Gigi Giudice
Siamo alle solite. Anche con il governo “tuttotecnico” di Mario Monti.
La domanda è: sono gli assicuratori – se consultati, beninteso – incapaci di spiegare come si sviluppa la loro attività nei rapporti con la clientela o permane la burosaurica vocazione di chi governa a non volersi far influenzare e quindi a decidere, in astratto, di emanare provvedimenti senza prima aver capito e compreso a fondo come si svolge, nella realtà, il servizio assicurativo?
In questa seconda ipotesi ovviamente non consultando, non chiedendo agli intermediari come agiscono nella loro pratica con il cliente.
Scorrendo il testo delle liberalizzazioni “Salva Italia” del Governo Monti, divulgate il 21 gennaio, pare inequivocabile che gli estensori abbiano agito senza seguire le regole di una normale e dovuta “capacità di ascolto.”
A non essere ascoltato è soprattutto il mondo degli intermediari.
Che dalle liberalizzazioni ricaverebbero solo nuovi oneri in termini di moltiplicazione di incombenze. Quindi costi aggiuntivi. Con la “perla” dell’imposizione di esibire al cliente almeno altri due preventivi (si parla ovviamente sempre e solo di rc auto!).
Assumendosi anche l’onere di convincere il cliente, dopo averne superato le diffidenze, a dotarsi (qui a pagare sono le compagnie, bontà loro …) della enigmatica “scatola nera”.
Mi limito a citare solamente due punti del decreto, attorno al quale nei giorni tra sabato e domenica si è scatenato un vero parapiglia.
Alla redazione di Assinews sono pervenute, da parte di molti intermediari, una serie di richieste di informazioni e di manifestazioni di dissenso circa i contenuti delle “liberalizzazioni”.
Il Sindacato Nazionale Agenti ha diffuso a tutti gli iscritti, il 23 gennaio, una circolare nella quale Claudio Demozzi, il neoeletto presidente, spiega di essersi incontrato, unitamente ai due vice Presidenti Giancarlo Guidolin e Giorgia Pellegrini con rappresentanti politici e capigruppo parlamentari.
“Da tutti abbiamo ottenuto molta attenzione verso le nostre istanze, pur in assenza di notizie certe sui contenuti del Decreto; oltre alle illazioni pubblicate sui giornali, nessuno dei politici con cui abbiamo avuto incontri aveva ancora avuto modo di visionare il Decreto.
Il Governo ha agito dunque in totale autonomia senza minimamente interagire con le forze parlamentari.
Ora il Decreto inizierà il suo iter con la discussione in uno dei due rami del Parlamento; alla fine della discussione in aula, ed entro sessanta giorni, dovrà essere approvato in via definitiva. Fino ad allora rimarranno valide le norme che tutti avremo modo di leggere sulla Gazzetta Ufficiale di prossima diffusione.
Gli incontri romani, le numerose telefonate e le mail che abbiamo inviato in queste 24 ore, avevano lo scopo di creare una rete di relazioni politiche che ci permetta, già nei prossimi giorni, di seguire attraverso tutti i gruppi parlamentari di maggioranza e
opposizione, il dibattito in aula e cercare così di influenzarne lo svolgimento. Inoltre abbiamo scritto, condividendoli con i Parlamentari con cui siamo entrati in contatto, alcuni emendamenti relativi alle norme riguardanti il nostro settore.
Purtroppo non sarà un’operazione facile e dal risultato scontato. Ricostruire una rete di relazioni politiche dal nulla, in poche ore, è un’impresa assai complessa e dai risultati tutt’altro che certi.
La sensazione è che l’estensore del Disegno di Legge abbia male interpretato le reali intenzioni del Governo. Infatti, nel comunicato stampa diramato al termine dei Consiglio dei Ministri, si legge: “Obbligo di confronto delle tariffe R.c. auto – L’articolo vieta alle compagnie assicurative la distribuzione dei prodotti o servizi ai clienti finali, (ndr: quindi si vieterebbe alle compagnie la vendita diretta dei prodotti) disponendo, nel contempo, che i distributori offrano ai clienti prodotti e servizi assicurativi di più compagnie (ndr: si stabilirebbe l’obbligatorietà del Plurimandato). Previste sanzioni per le compagnie assicurative che limitano, di fatto o con previsioni contrattuali, la libertà dell’agente nell’offrire servizi e prodotti ritenuti più adeguati”.
Ben comprendete quanto vi sia una notevole dose di confusione e come sia profondamente diverso, ciò che abbiamo tutti appreso dalla lettura dei giornali.
Nei prossimi giorni presidieremo con tutti i mezzi possibili i piccoli spazi che ci siamo conquistati, nella speranza che, alla fine, le nostre istanze siano accolte nella stesura finale della Legge.
Demozzi ha invitato – come già nel programma della lista vincitrice al congresso dello Sna – i colleghi che annoverino conoscenze con personalità della politica, a rendersi disponibili per creare un momento di contatto, in modo da ampliare il numero dei parlamentari che possano intervenire durante la discussione in aula.