Non si arresta l’emorragia del risparmio gestito, come testimonia l’ultima fotografia mensile diffusa ieri da Assogestioni: in base ai dati preliminari di dicembre, infatti, il mese si è chiuso con disinvestimenti per 9,5 miliardi di euro, di cui 5,9 miliardi in uscita dalle gestioni collettive e 3,6 miliardi dalle gestioni di portafoglio. Nelle gestioni di portafoglio il segmento retail registra disinvestimenti per 1,184 miliardi, mentre quello degli istituzionali evidenzia una raccolta negativa per 2,441 miliardi. Un dato positivo (uno solo) tuttavia lo si trova, nell’ambito delle gestioni collettive, dove la raccolta dei fondi chiusi è risultata positiva per 641 milioni di euro. Performance in rosso invece per i fondi aperti, sui quali sono prevalsi i riscatti per 6,5 miliardi di euro. Il patrimonio di questi strumenti a fine anno ammontava a 419 miliardi di euro, il 64% dei quali (267 miliardi di euro) è investito in fondi di diritto estero. Il patrimonio complessivo dell’industria del gestito al 31 dicembre è superiore a 937 miliardi, di cui 476 investiti in gestioni di portafoglio (51%) e 461 in gestioni collettive (49%). Guardando al dettaglio dei fondi aperti, si nota che i timori del mercato a dicembre hanno penalizzato più di tutti i fondi obbligazionari, colpiti da deflussi per 2,265 miliardi, mentre gli azionari hanno perso 511 milioni, i bilanciati 353 milioni e gli hedge 182 milioni. Mese da dimenticare anche per i flessibili, in rosso per 1,238 miliardi. Quanto alle tipologie geografiche, sui fondi di diritto italiano sono emersi riscatti per 4,781 miliardi, su quelli esteri invece il rosso è stato di 1,757 miliardi di euro. Quanto ai singoli player di risparmio gestito, nella generale débâcle si registra ancora una volta la performance positiva dell’italiana Azimut, che ha chiuso dicembre con una raccolta positiva per 773,5milioni. Bene anche Mediolanum, con una raccolta di 60,6 milioni, Poste Italiane (66,4 milioni), Bper (65,3 milioni), Profilo (28,4 milioni). Tra i gruppi esteri, dati positivi per Axa (55,4milioni di raccolta) e Invesco (18,8 milioni). G.G.F.