È in fase di completamento il nuovo sistema di prevenzione contro il rischio alluvioni, cicloni e maltempo nell’area di New Orleans, messo a punto in risposta all’uragano Katrina. Tuttavia, l’impatto che il sistema avrà sugli assicuratori e sui premi tarderà ad arrivare, sostengono gli esperti.
Il progetto, noto come Greater New Orleans Hurricane and Storm Damage Risk Reduction System, è costato 14,6 mld di dollari (11,5 mld di euro) e al termine del 2011 era stato completato al 97%. Gli ingegneri dell’U.S. Army che stanno lavorando al sistema sperano di portarlo a termine entro la fine di giugno. Lo scorso ottobre gli ingegneri al lavoro avevano guidato un gruppo di leader assicurativi in un tour attraverso il nuovo sistema.
Esso copre un perimetro di 133 miglia (214 km) ed è stato progettato per far fronte ad eventi che potrebbero verificarsi nell’arco di un centinaio di anni. Gli ingegneri hanno potenziato e irrobustito il sistema di leve, paratie, stazioni di drenaggio e rinforzi contro le piene dislocati lungo tutto il perimetro dell’opera.
L’obiettivo degli ingegneri, nel realizzare quest’opera, è stato di bloccare gli effetti di eventuali ondate di maltempo all’esterno del perimetro del sistema e incanalare le esondazioni al di fuori di tale perimetro.
“Gli ingegneri al lavoro hanno svolto un lavoro di indagine idraulica molto approfondito per calcolare in ogni punto del perimetro il livello di un’eventuale esondazione”, ha detto Michael F. Park, responsabile della Task Force Hope della Louisiana, della divisione Corps of Engineers’ Mississippi Valley.
Sono stati analizzati i modelli di 152 eventi tempestosi, reali e ipotetici. “Sono stati presi in considerazione anche fattori legati al cambiamento climatico e all’innalzamento del livello marino nella regione della Louisiana meridionale, così da avere un modello le cui caratteristiche principali potranno essere valide fino al 2057”, ha aggiunto Park.
Tuttavia, il sistema di riduzione del rischio potrebbe non avere effetti immediati sul segmento assicurativo commerciale, sostengono gli esperti.
Stephen Truono, responsabile del rischio e della sicurezza presso Starwood Hotels & Resort Worldwide Inc., società che nel 2005, anno in cui l’uragano Katrina si abbatté su New Orleans, possedeva tre hotel nella zona, ha detto che al momento dei rinnovi contrattuali nel 2006, nessuna compagnia assicurativa aveva accettato di coprire i danni da alluvioni, nonostante gli edifici non fossero stati colpiti dall’esondazione e non avessero quindi riportato alcuna perdita.
Da allora le compagnie assicurative hanno incluso i rischi alluvioni nelle loro polizze, ma in maniera molto limitata, ha aggiunto Truono. “Di fatto le compagnie hanno escluso o limitato la loro copertura di questi rischi, di conseguenza l’aumento delle tariffe che abbiamo riscontrato negli ultimi anni non dipende dall’esposizione ad essi”.
Quello che potrebbe accadere con l’introduzione del nuovo sistema è una maggiore predisposizione degli assicuratori a coprire danni derivanti da esondazioni, ma è ancora presto per dirlo, ha concluso Truono.
Michael J. Pilla, presidente e ceo di Technical Risk Underwriters che ha partecipato al tour del sistema lo scorso ottobre, ha parlato di due fattori che potrebbero influenzare la lenta ricezione del sistema da parte del mondo assicurativo. Innanzitutto, le mappe che tracciano le migliorie apportate al sistema di gestione delle piene, predisposte dalla Federal Emergency Management Agency (agenzia analoga alla protezione civile), non saranno pronte prima della prossima primavera. Ed è altamente improbabile che gli assicuratori modifichino tariffe e capacità di copertura senza avere in mano quelle carte.
In secondo luogo occorre valutare l’impatto dei modelli di rischio. “Di fatto, la maggior parte degli assicuratori si basa sui software predittivi dei modelli di rischio”, ha detto Pilla. “Pertanto, finché le società di risk modeling non recepiranno gli effetti delle migliorie apportate nei loro sistemi di calcolo, è difficile che gli assicuratori si muovano in tal senso”.