La settima edizione del rapporto sui rischi mondiali (Global Risks 2012) mette i rischi economici e finanziari in testa alle priorità, a differenza del 2011, quando avevano dominato le catastrofi naturali.
Realizzato in cooperazione con Marsh, Swiss Re, Zurich e the Wharton Center for Risk Management, il rapporto, che si basa su un sondaggio rivolto a 469 esperti e leader industriali nel mondo, ha identificato negli squilibri fiscali cronici ed economici i rischi da tenere più in considerazione nei prossimi dieci anni.
Il rapporto mette anche in guardia sulla necessità di instaurare nuove procedure di protezione contro i rischi futuri: le normative in vigore non hanno permesso di prevenire né di risolvere a crisi dei subprime e neanche la crisi della zona euro.
«Dobbiamo giungere ad un giusto equilibrio nella normativa e, a questo scopo, dobbiamo anticipare piuttosto che reagire in materia di garanzie» ha indicato David Cole, responsabile del rischio in Swiss Re.