Le Krankenkassen (ovvero le casse mutue semipubbliche che gestiscono le coperture sanitarie obbligatorie per i lavoratori dipendenti con un reddito inferiore ai 50.000 euro lordi annui) tedesche pagheranno la rimozione delle protesi difettose PIP, anche se con alcune restrizioni, che riguardano le donne che hanno effettuato l’impianto per motivi estetici.
Il Bundesinstitut für Arzneimittel und Medizinprodukte (BfArM) ha consigliato lo scorso 6 gennaio la rimozione degli impianti, che anche senza rotture potrebbe rilasciare sostanze nocive.
“Se esiste un rischio per la salute, i costi devono essere sostenuti dalla Cassa”, ha dichiarato una portavoce del ministero della salute domenica ad un’agenzia di stampa.
Questo è applicabile, in linea di principio agli impianti realizzati per motivi medici od estetici. Le Casse possono tuttavia valutare i casi, principalmente quelli che riguardano gli impianti per puri motivi estetici, in cui ci debba essere una compartecipazione alle spese da parte del paziente.
L’associazione delle casse tedesche, GKV ha confermato che i costi delle rimozioni verranno sostenuti dalle Casse.
Le operazioni di chirurgia estetica sono lucrative per i medici, sostiene il portavoce della GKV Florian Lanz. “Stiamo invitando i medici a non lasciare sole le donne con i costi relativi alle cure e rimozioni”.