Standard and Poor’s ha abbassato il rating di controparte di credito di lungo termine e di solidità finanziaria delle Generali ad ‘A’ da ‘A+, con outlook stabile. Il declassamento – spiega in una nota l’agenzia – “riflette l’indebolimento dell’adeguatezza patrimoniale, che al momento classifichiamo ‘buona’ (mentre in precedenza era ‘forte’) e che riteniamo resterà tale per i prossimi due anni”.
S&P ritiene che le attuali condizioni di mercato stiano limitando la flessibilità finanziaria delle Generali. L’agenzia spiega che l’azione sul rating riflette l’impatto negativo sulla patrimonializzazione di Generali, rispetto al modello di S&P, derivante dai bassi tassi d’interesse, dall’ampliamento degli spread e dalla volatilità sui mercati.
L’agenzia nota che il gruppo ha ancora un “ottimo potenziale di generazione” di utili grazie ai suoi fondamentali di business e ritiene molto forte la sua liquidità, così come definisce molto forte la sua posizione competitiva. L’agenzia sottolinea anche che il rating di Generali è superiore di due livelli rispetto a quello assegnato all’Italia.
S&P spiega inoltre che anche i recenti declassamenti dei rating sovrani di alcuni Paesi della zona euro hanno un impatto negativo per le Generali. Secondo l’agenzia, nonostante l’elevato potenziale di utile, la volatilità dei mercati sta ostacolando la capacità delle Generali di riportare il patrimonio a un livello ‘forte’ nei prossimi due anni, tramite i profitti.
La consistente esposizione delle Generali agli emittenti della zona euro e alle loro economie potrebbe inoltre indebolire il business e il profilo finanziario se le prospettive economiche restano deboli o se aumenta il rischio di credito su queste esposizioni.
S&P ricorda poi che il gruppo deve rifinanziare 2,25 miliardi di euro di debito senior entro il 2014 e questo avverrà in una situazione in cui le condizioni dei mercati finanziari hanno ridotto la disponibilità e aumentato i costi del finanziamento. La liquidità delle Generali resta ‘molto forte’ grazie agli ampi e positivi flussi netti di cui gode grazie a una base di asset diversificata e a una solida posizione cash, pari al 5,5% degli asset propri in gestione. Tuttavia i flussi netti sono diminuiti nel 2011 a causa del calo dei premi vita e di un leggero aumento dei riscatti. In ogni caso, S&P ritiene che grazie al suo profilo di liquidità, le Generali sono ‘ben posizionate per rispondere a un’ampia e inattesa richiesta di cash’. L’outlok stabile riflette le aspettative che i forti fondamentali di business, di ricavi e di generazione di utili probabilmente riusciranno a controbilanciare la minore patrimonializzazione e i limiti alla flessibilità finanziaria. S&P prevede che l’utile operativo delle Generali nel 2011 sia diminuito rispetto al 2010. In particolare, dopo due anni di forti aumenti, gli utili operativi nel vita dovrebbero essere calati a causa dai minori rendimenti dagli investimenti a causa dei bassi tassi di interesse, del calo dei mercati azionari e delle maggiori svalutazioni. Per il 2012, invece, l’agenzia prevede per Generali ‘un moderato miglioramento’ del risultato operativo.
Fonte: Radiocor