“Ancora una volta va registrato, da parte del Governo, un deficit di confronto e di concertazione con le parti sociali interessate su misure che potranno avere ricadute importanti sulle imprese, i dipendenti ed i consumatori”.
Questo il commento delle segreterie nazionali di Fiba Cisl, Cgil Fisac, Fna, Snfia e Uilca sulle indiscrezioni giornalistiche riguardanti “una bozza del decreto legge che il governo Monti si appresterebbe a varare in tema di liberalizzazione delle assicurazioni nel nostro Paese“.
“Il divieto della distribuzione diretta o tramite agenti monomandatari di prodotti e servizi ed il doppio binario nella liquidazione dei danni materiali e fisici, se non altro, richiederebbe a breve una modifica dei modelli di gestione e di organizzazione delle Imprese, con inevitabili pesanti ricadute negative in termini di redditività, occupazione, qualità del servizio ed aumento dei costi per l’Utenza”, sottolineano le segreterie nazionali in una nota. “In particolare sarebbe insostenibile l’impatto dei ventilati provvedimenti sulle compagnie dirette (Genertel, Genialloyd, Direct Line, Linear etc)”.
“Le compagnie dirette“, prosegue la nota, “danno occupazione a circa 3000 dipendenti e, nel 2010, hanno registrato un incremento della raccolta premi del 18,6%, con un miglioramento del combined ratio di 2.6 punti. Le compagnie telefoniche hanno consentito agli assicurati notevoli risparmi sul costo assicurativo, attraverso la loro irrinunciabile funzione di innovazione ed ampliamento dell’offerta di prodotti e servizi nel Mercato assicurativo”.
“Le Segreterie Nazionali dei sindacati di categoria esprimono forte preoccupazione e contrarietà rispetto alle misure che, se fossero confermate, comporterebbero pesanti ricadute per i dipendenti, rischi per le imprese e un peggioramento della qualità di servizio all’utenza. Le Segreterie Nazionali dei sindacati di categoria si riservano, una volta conosciuti i contenuti del decreto governativo, di valutare le opportune iniziative a tutela delle lavoratrici, dei lavoratori e dell’utenza in generale”, conclude la nota.