di Claudia Cervini

La ricetta di Banca Mediolanum per la crescita anche per il 2014 passa dalla raccolta, che nei piani dovrà eguagliare quella record del 2013, e da un aumento del numero dei promotori. «Contiamo di crescere in modo organico in Italia, Spagna e Germania grazie alla raccolta, a un incremento della rete vendita e a 100 nuovi dipendenti che entreranno a far parte della banca nel 2014», ha affermato l’amministratore delegato Massimo Doris, a margine della presentazione del nuovo sito di Banca Mediolanum. «Per quanto riguarda la raccolta nel suo complesso, ci aspettiamo un anno ai livelli del 2013 ma con un diverso mix a scapito dei fondi che registreranno una lieve flessione», ha proseguito Doris jr.

Il 2013 è stato infatti un anno record su questo fronte con una raccolta netta di 3,3 miliardi, mentre la raccolta fondi si è attestata a 4,58 miliardi. Quella di gennaio 2014 però non ha brillato scendendo sotto le aspettative degli analisti, ma il mese, secondo il management, rappresenterà una mosca bianca. «Gennaio è sempre fiacco sotto questo profilo, ma quello appena trascorso ha rappresentato comunque il secondo miglior gennaio di sempre», commenta Doris. «Senza contare il fatto che la rata Imu può avere ritardato gli investimenti dei clienti». In ogni caso già da marzo la banca si aspetta di ritornare sui livelli del 2013. L’altro fattore che contribuirà a una crescita robusta è la rete dei promotori. L’anno appena chiuso ha visto l’ingresso di 106 nuove risorse, di cui 321 family banker, per il 50% provenienti da altri gruppi bancari, e il 2014 non dovrebbe essere da meno. «Anche nel 2014 puntiamo a inserire un centinaio di persone», conferma l’ad. Va inoltre segnalato che il portafoglio medio dei family banker è passato dai 5 milioni del 2008 agli attuali 10,7 milioni. La tecnologia sarà un’altra leva strategica; sono previsti investimenti nell’area It di 400 milioni per i prossimi tre anni. Un primo effetto tangibile di questo impegno è il nuovo sito internet presentato ieri a Milano. «Una piattaforma che coniuga le diverse esperienze di navigazione delle diverse piattaforme social», ha detto ieri il direttore marketing Oscar Di Montigny. A partire dall’interrogazione per parole chiave, il classico search, tipico di Google, fino alla personalizzazione dell’homepage sulla base delle operazioni e delle informazioni finanziarie più frequenti. L’evento di ieri è stato anche l’occasione per fare il punto su alcuni temi caldi, a partire dalla bad bank. «Noi non abbiamo questo tipo di problemi», ha sottolineato Doris. «I nostri crediti problematici lordi sono l’1,14% del totale e quelli netti meno dell’1%». Un commento arriva anche su Banca Esperia. Non ci sono novità sull’eventuale cessione della banca, di cui Mediolanum e Mediobanca detengono il 50% a testa, «ma se qualcuno si fa avanti siamo disposti a discuterne», ha concluso il top manager. In borsa il titoloMediolanum ieri ha chiuso la seduta in calo dell’1,73% a 6,55 euro per azione. (riproduzione riservata)